giovedì 28 aprile 2016
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«La sua assenza è molto dolorosa perché Paolo è un uomo molto colto, che ha dato tutta la sua vita al servizio del dialogo e della pace», aveva affermato il patriarca Caldeo Louis Sako di padre Paolo Dall’Oglio. Ora sono passati mille giorni dalla sera del 29 luglio 2013, dall’ultimo contatto con il gesuita divenuto un simbolo delle aspirazioni del popolo siriano. Mille giorni «di incertezza e di angoscia» con un terribile stillicidio di notizie contrastanti, «molto duri per tutti noi», ha affermato la sorella Francesca Dall’Oglio. La certezza è che per padre Paolo, «quello fosse il posto in cui doveva stare: accanto al popolo siriano tanto martoriato e da lui tanto amato, pastore per le sue pecore ». Mille giorni nel ricordo di «tutte le strade che aveva tentato di percorrere per favorire una sensibilità sul disastro che stava avvenendo in Siria e su ciò che forse era ancora possibile fare » trovando nel «dialogo» la chiave di lettura per «guardare oltre». Intanto l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura, ha informato il Consiglio di Sicurezza sugli esiti dell’ultimo round dei colloqui di pace di Ginevra. La terza fase di colloqui, iniziata il 13 aprile, si è conclusa formalmente ieri con l’opposizione che da giorni aveva deciso la «sospensione» della sua partecipazione. Il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov, ha fatto sapere che un nuovo ciclo di colloqui è previsto per il 10 maggio. Sul terreno i miliziani del Daesh hanno conquistato cinque villaggi nel distretto di Azaz, nei pressi di Aleppo, nel nord della Siria, vicino al confine con la Turchia, che erano controllati dai ribelli. Lo rende noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che nel distretto di Azaz vivono decine di migliaia di civili sfollati. Infine la tv israeliana Canale 10 ha denunciato che i jihadisti del Daesh avrebbero messo le mani di recente su alcuni «depositi di armi chimiche» dell’esercito del regime del presidente siriano Bashar al-Assad a sud delle alture del Golan. © RIPRODUZIONE RISERVATA Damasco Paolo Dall’Oglio
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