Quattro sono stati liberati, ma sono ancora molti i giornalisti stranieri ancora sequestrati in Siria, Paese che é ormai considerato il più pericoloso al mondo per la stampa.
Tredici
grandi media internazionali, tra cui il New York Times, la Bbc
News e le agenzie di stampa Reuters, Ap e Afp, ritengono che più
di 30 giornalisti siano attualmente tenuti in ostaggio in
Siria. Resta comunque imprecisato il numero esatto dei
corrispondenti internazionali prigionieri in quanto alcune
famiglie e media hanno chiesto che non venga resa nota la
notizia della loro scomparsa.
Tra i sequestrati c'é l'americano James Foley, che
ha realizzato molti reportage per l'Afp ed é stato fatto
prigioniero nel nord-ovest il 22 novembre 2012. E poi un altro
americano, Austin Tice, ex marine in Afghanistan e in Iraq,
entrato in Siria dalla Turchia senza visto nel maggio 2012 e
sparito a Damasco.
Dall'autunno dell'anno scorso, numerosi giornalisti sono
stati liberati a cominciare, nel settembre 2013, da Domenico
Quirico de La Stampa, tornato libero dopo cinque mesi di
prigionia con il professore belga Pierre Piccinin. Due
giornalisti spagnoli, Javier Espinosa e Garcia Vilanova, sono
stati rapiti nel settembre 2013 e liberati quest'anno il 29
marzo. Il 2 marzo é tornato libero anche Marc Marginedes, del
quotidiano catalano El Periodico: era stato sequestrato il 4
settembre 2013.
I reporter uccisi in Siria di recente sono invece quattro: in
marzo un fotografo canadese é morto ad Aleppo mentre pochi
giorni prima erano stati ammazzati a nord di Damasco un
giornalista, un cameraman e un tecnico di al-Manar, la
televisione di HezbollaH, gruppo libanese che appoggia il
presidente siriano Bashar al-Assad.