lunedì 13 ottobre 2014
Ancora tensione a Hong Kong dove gruppi di uomini mascherati si sono scontrati con i manifestanti di Occupy Centrale e la polizia ha iniziato la rimozione di alcune della barricate erette nel centro della città.
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​La polizia di Hong Kong ha cominciato all'alba, ora locale, la rimozione delle barricate ad Admiralty, nel centro finanziario e amministrativo di Hong Kong, dopo sedici giorni di occupazione da parte degli studenti e del gruppo di attivisti di Occupy Central. Anche nell'area di Mong Kok, dove si erano concentrati alcuni dei momenti di maggiore tensione tra studenti e manifestanti anti-Occupy nei giorni scorsi, gli agenti hanno iniziato a smontare le barricate, incontrando l'opposizione degli ultimi irriducibili che hanno cominciato un'opera di rinforzo delle barricate non rimosse intrecciando tronchi di bambù e pallet alle transenne utilizzate nei giorni scorsi. La partecipazione dei manifestanti si è fortemente ridotta, dopo l'ultima grande manifestazione di venerdì notte, quando circa diecimila persone avevano risposto all'appello dei leader degli studenti di riunirsi ad Admiralty per protestare contro l'annullamento dei colloqui sulla riforma costituzionale da parte del governo dell'isola. Ad Admiralty, stamane, secondo il South China Morning Post, erano rimaste circa cento persone; a Mong Kok, in 50, e a Causeway Bay, circa venti. Intanto, nonostante l'opposizione degli ultimi irriducibili, alcune aree prima bloccate, anche nel centro finanziario dell'isola, sono da qualche ora tornate percorribili. L'ultimo messaggio del movimento arriva da Facebook: il giovanissimo Joshua Wong, che oggi compie 18 anni, ha postato una lista di desideri sul suo account per il futuro delle protestepro-democratiche.Il leader di Scholarism, la sigla che comprende gli studenti delle superiori, ha chiesto che le proteste rimangano pacifiche, che i manifestanti mantengano la volontà di continuare le proteste e che l'Assemblea Nazionale del Popolo rinunci alla propria proposta di riforma elettorale che non comprende la possibilità di una scelta popolare dei candidati, come chiedono i manifestanti. Domenica, in un'intervista televisiva durante il programma TVB News, CY Leung ha dichiarato che ci sono "zero possibilità" che la Cina cambi idea riguardo alle modalità di elezione della massima carica di Hong Kong. Leung ha poi ribadito che non intende dimettersi, nonostante i manifestanti abbiano più volte chiesto la sua testa nelle ultime settimane. "Credo che le mie dimissioni non risolveranno il problema, dal momento che chiedono all'Assemblea Nazionale del Popolo di ritirare la propria decisione in favore della nomina popolare, che è impossibile". Il capo dell'esecutivo di Hong Kong ha poi definito "fuori controllo" il movimento di Occupy Central, che da due settimane sta occupando alcuni dei punti centrali della città assieme alle sigle studentesche. Leung è oggi a Canton, nel sud-est della Cina, assieme alla sua vice, Carrie Lam, per partecipare a un business forum.
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