Le trattative tra gli studenti e il governo di Hong Kong, che dovrebbero portare a riforme democratiche nell'ex colonia britannica, proseguono a 11 giorni dall'inizio della protesta.
Poche centinaia di manifestanti sono ancora per le strade ad
Admiralty e Causeway Bay sull'isola di Hong Kong oltreché nel
quartiere commerciale di Mongkok, sulla penisola di Kowloon. Ma
il loro numero è cresciuto col passare delle ore.
Ad Admiralty, il quartiere dei ministeri,
manifestanti pro-governo sono stati circondanti dai giovani ribelli e per alcuni minuti si è temuto che potessero verificarsi violenze. I filogovernativi hanno scelto come simbolo un nastro blu, che oppongono ai nastri gialli dei democratici. Apparsi sulla scena alla fine della settimana scorsa, i gruppi pro-governo e pro-Pechino si sono abbandonati in alcuni casi ad attacchi violenti contro i contestatori: una decina di loro, secondo la polizia di Hong Kong, sono delinquenti legati alle triadi, le organizzazioni mafiose del sud della Cina.
L'occupazione delle strade, secondo
il leader degli studenti Alex Chow "deve finire quando, e solo quando, il governo avrà preso degli impegni, altrimenti è impossibile convincere la gente ad andarsene".
E
il cardinale Joseph Zen, arcivescovo
emerito di Hong Kong, ha riferito che passerà la notte dormendo
a fianco degli studenti. "Sto con loro - ha detto ad
AsiaNews il
porporato 82enne -, in piazza con loro. Ho già fatto due o tre
notti dormendo con loro. Da stanotte starò là tutte le notti
finché non saremo dispersi o arrestati".I concentramenti di manifestanti continuano a impedire la
circolazione su alcune delle arterie di grande scorrimento come
Connaught Road, creando problemi di traffico. Lunedì nel tratto di
strada che attraverso un tunnel sottomarino collega l'isola di
Hong Kong e Kowloon si sono formate
code lunghe fino a 20
chilometri. Studenti delle medie e dei licei della zona, che
hanno riaperto martedì, hanno sostenuto di aver impiegato delle ore
a raggiungere le loro scuole, e il governo ha deciso di non
riaprire gli asili mercoledì, come era previsto.Le discussioni tra governo e studenti dovrebbero
intensificarsi nei prossimi giorni, quando venerdì per il governo
scenderà in campo la "numero due" Carrie Lam. Non parteciperà
alle trattative
Leung Chun-ying, l'impopolare "chief
executive", del quale molti prevedono le dimissioni, anche se
non immediate. "È un uomo con pochi amici e molti nemici... è
un peccato che Hong Kong sia finita nelle sue mani", ha
sottolineato Alan Leong, capo del Partito Civico, di
opposizione. Leung è considerato troppo vicino a Pechino che,
con la sua decisione di porre forti limiti alle prossime
elezioni del "chief executive", previste per il 2017, è il
principale bersaglio per le critiche degli studenti e dei gruppi
pro-democrazia.