sabato 8 febbraio 2014
La crisi morde. Le Ong: «Non c’è solo la minaccia per la salute: i minori rischiano l’emarginazione sociale»
COMMENTA E CONDIVIDI
Nella Grecia ai tempi della crisi, anche la salute è diventata un lusso. E adesso la miseria non guarda più in faccia nemmeno i bambini. Nei mesi scorsi era arrivata parecchie volte la notizia che negli ospedali cominciavano a scarseggiare i medicinali di base, bende o aghi che la gente si portava direttamente da casa. Adesso si è scoperto che centinaia di migliaia di bambini sono rimasti senza vaccino. Si tratta per lo più di minori i cui genitori non riescono più a pagare le assicurazioni sanitarie. Il problema è che, in condizioni normali, si sarebbero potuti rivolgere allo Stato. Adesso che le casse di Atene sono vuote, significa che quei bambini sono lasciati al loro destino, con l’altissima probabilità di contrarre malattie ancora pericolose in età evolutiva e diffonderle in modo epidemico. Le Ong sono preoccupate. Nikitas Kanakis, dell’organizzazione Doctors of the World, ha spiegato che oltre al rischio salute, c’è anche quello di emarginazione sociale. «I minori non vaccinati – ha spiegato – sono in pericolo. Non c’è solo la minaccia per la loro salute e quella altrui, rischiano anche di non poter essere ammessi a scuola, perché potenziali veicoli di malattie infettive». In Grecia, come in altri Paesi europei c’è l’obbligo della iscrizione delle vaccinazioni sul libretto sanitario di ogni bambino, quindi chi non risulta in regola con le vaccinazioni è automaticamente escluso dall’ingresso nelle scuole.Doctors of the World negli ultimi mesi è riuscito a vaccinare 6mila bambini nel Paese. La metà di questi sono figli di immigrati, che hanno ancora più difficoltà a rivolgersi alle strutture pubbliche. Ma rimane una goccia in mezzo all’oceano. Il ministero delle Finanze è riuscito a fare saltare fuori dal bilancio 500mila euro per acquistare altri vaccini, ma anche questa misura rischia di rivelarsi ampiamente insufficiente. Tragedie di un Paese che per evitare il fallimento e l’uscita dall’euro è stato costretto ad accettare 240 miliardi di aiuti dalla troika dei creditori internazionali (Fondo monetario internazionale, Banca centrale europea ed Unione Europea). Il rischio default si è allontanato, anche se rimane sempre dietro l’angolo. In compenso Atene ha dovuto accettare un serrato piano di tagli che hanno investito soprattutto il settore pubblico, scuola e sanità in primis. Provvedimenti necessari secondo il governo di salvezza nazionale guidato da Antonis Samaras, per bilanciare un popolo che per troppi anni ha vissuto al di sopra delle sue possibilità.La politica filo-europea del governo ha avuto come immediata reazione l’esplosione di un movimento xenofobo e criminale come Alba Dorata, che alle scorse elezioni è riuscito a portare in Parlamento, partendo praticamente dal nulla, ben 17 deputati.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: