lunedì 15 ottobre 2012
​È possibile dimezzare il numero delle persone che soffrono la fame entro il 2015. Lo ha assicurato il direttore generale della Fao, Josè Graziano Da Silva, nella Giornata mondiale dell'alimentazione, che si è celebrata all'insegna della lotta agli sprechi alimentari (foto Fao/Oliveri Asselin).
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È possibile dimezzare il numero delle persone che soffrono la fame entro il 2015. Lo ha assicurato il direttore generale della Fao, Josè Graziano Da Silva, nella Giornata mondiale dell'alimentazione. "Se i Paesi intensificano lo sforzo contro la fame, l'obiettivo Onu di Sviluppo del Millennio di dimezzare il numero di persone che soffrono la fame entro il 2015 può essere raggiunto", ha detto Graziano all'inaugurazione del Comitato per la sicurezza alimentare mondiale. Sono stati compiuti passi avanti importanti nel ridurre a 132 milioni, dal 1990, il numero di persone affamate. Tuttavia, ha ricordato il direttore, il processo di riduzione in fase di stallo dal 2007. Secondo i dati diffusi dalla Fao, nel mondo patiscono la fame 870 milioni di persone, soprattutto nei Paesi africani e del Medio Oriente. Da Silva ha posto l'accfento sull'importanza del lavoro del Consiglio di sicurezza alimentare, l'organismo della Fao che considera la "pietra angolare della nuova governance globale" in termini di sicurezza alimentare. Per questo ha spiegato che tutte le parti coinvolte nella lotta alla fame lavorino unite nel Consiglio, che, ha ricordato, è un organo intergovernativo aperto alla partecipazione della società civile, del settore privato, alle organizzazioni regionali e internazionali e alle istituzioni legate al settore alimentare. La Giornata mondiale dell'alimentazione è stata celebrata oggi a Roma sotto lo slogan "Primo, non sprecare". Scommessa fondamentale del futuro, infatti, riguarda l'equilibrio tra produzione e consumi, in particolare sul fronte degli sprechi alimentari nel mondo che, secondo la Fao, sono pari ad un terzo del cibo prodotto, 1,3 miliardi di tonnellate l'anno, con un quantità pro capite in Europa e Nord-America di 95-115 kg/anno, mentre in Africa sub-sahariana e nel Sud/Sud-Est asiatico è di soli 6-11 kg/anno.ONU: ELIMINARE LA FAME NELL'ARCO DI QUESTA GENERAZIONEIl segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha rinnovato il suo appello alla lotta contro la fame in un video-intervento trasmesso durante la sessione d'apertura del Commissione sulla Sicurezza Alimentare Mondiale (Cfs), alla vigilia delle cerimonie alla Fao per la Giornata mondiale dell'Alimentazione. "Voi siete alla base del prossimo grande traguardo da raggiungere - ha detto Ban ai membri del Comitato, organo inter-governativo formato da rappresentanti di società civile, settore privato, organizzazioni internazionali e regionali che si occupano di sicurezza alimentare - ovvero eliminare la fame nel mondo nell'arco di questa generazione".
 
 LA MARCIA DI "MANI TESE"Si chiude oggi a Milano la Marcia mondiale per la sovranità alimentare, organizzata dalla onlus ManiTese per "sensibilizzare e rendere attivo l'impegno della collettività a favore della promozione del diritto al cibo buono, democratico e sostenibile" e per sostenere i progetti e l'impegno dell'associazione che da 48 anni combatte la fame e contrasta gli squilibri tra Nord e Sud del pianeta.
Nel mondo, sottolinea Mani Tese, sono 925 milioni le persone che soffrono la fame: il 98% di loro vive nei Paesi in via di sviluppo e in particolare il 35% in Africa. Obiettivo dichiarato della Marcia è "garantire un'alimentazione di qualità, il rispetto dell'ambiente, la valorizzazione del lavoro contadino". Sono dodici le città italiane - Roma, Napoli, Genova, Bologna, Firenze, Catania, Padova, Venezia, Mestre, Rimini, Finale Emilia, Verbania - che hanno ospitato finora iniziative ed eventi collegati, con incontri cittadini e studenti, dibattiti, pedalate solidali, animazione con artisti di strada, mercatini biologici e di prodotti a chilometro zero.
IN ITALIA 3,3 MILIONI DI POVERIGli italiani poveri che hanno chiesto un pacco alimentare o un pasto gratuito ai canali no profit che distribuiscono le eccedenze alimentari sono aumentati per effetto della crisi e hanno toccato quota 3,3 milioni. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Agea, in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione, nell'evidenziare una situazione allarmante anche sul territorio nazionale. Un allarme che si estende a tutti i Paesi ricchi dove negli ultimi 3 anni le persone che non hanno disponibilità di cibo sufficiente per alimentarsi correttamente sono aumentate del 7%, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Fao relativi al triennio 2010-2012 rispetto al triennio 2007-2009.STOP AGLI SPRECHINel 2011 il 3,2% della produzione agricola italiana è rimasta in campo, per complessive 15.128.702 tonnellate tra frutta e verdura. È uno dei dati contenuti nel "Libro nero dello Spreco: il cibo", condotto da Last Minute presentato questa mattina in occasione della Giornata dell'alimentazione. In particolare per quanto riguarda la frutta su una produzione totale di 213.318.127 tonnellate il 3,77% rimane in campo, pari a 8.043.830 tnl; percentuale che sale per gli ortaggi a 5,5% (4.809.731). Due le ragioni dello spreco nei campi, spiega il rapporto: la non convenienza da parte dell'agricoltore nel raccogliere il prodotto in quanto i prezzi di mercato non sono remunerativi e i difetti commerciali, dalle pezzature troppo grosso o troppo piccole, ai danneggiamenti da eventi atmosferici.
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