Perdite d'acqua sono state rilevate dalla centrale di nucleare di Onagawa (prefettura di Miyagi) a seguito del forte terremoto di ieri, che ha avuto la magnitudo di 7.4 e che ha registrato finora tre morti e centinaia di feriti. La Tohoku Electric, il gestore dell'impianto già disattivato dopo il sisma/tsunami dell'11 marzo, ha reso noto che le perdite rilevate sarebbero 8-9, legate alle vasche di raffreddamento del combustibile spento dei reattori n.1 e 2. Tuttavia, la Tohoku ha precisato che non c'è stato alcun cambiamento dei livelli di radiazioni all'esterno della struttura. Due delle tre fonti di energia esterne sono saltate per il sisma, lasciandone solo una al raffreddamento del combustibile spento le cui operazioni si sono fermate brevemente e poi ripartite: anche in questo caso, la radioattività non è aumentata. Una seconda fonte esterna a Onagawa, invece, è stata riattivata questa mattina, ha spiegato Hidehiko Nishiyama, portavoce dell'Agenzia nipponica per la sicurezza nucleare, ricordando che la struttura ha i generatori di riserva in ordine. Quanto al terremoto di ieri, le vittime finora accertate sono tre: citando l'Agenzia per la gestione delle catastrofi, la
Nhk, la tv pubblica nipponica, ha parlato di una donna di 63 con problemi respiratori e di due uomini, uno di 79 e un altro di 85 anni, della prefettura di Miyagi, al largo delle cui coste è stato registrato l'epicentro. L'Agenzia per la sicurezza nucleare ha detto non ci sono stati danni alla centrale di Fukushima n.1, dove il personale era stato brevemente allontanato subito dopo la scossa, nell'incertezza sulla reale entità dell'allarme tsunami, prima del ritorno alle attività programmate. Oltre tre milioni di famiglie, secondo le prime stime, sono rimaste senza elettricità. Terremoto e tsunami dell'11 marzo, intanto, hanno superato il totale di 27mila tra morti e dispersi, secondo la polizia nazionale.
INGV: SISMA PIU' FORTE DA 11 MARZO, MA È REPLICAIl terremoto di magnitudo 7,4 avvenuto ieri in Giappone è il più violento dopo la terribile scossa di magnitudo 9 dell'11 marzo scorso, ma si tratta comunque di una replica. Lo ha detto il
direttore del Centro nazionale terremoti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Giulio Selvaggi. «È sicuramente una replica, generata dalla stessa faglia all'origine del terremoto dell'11 marzo e vicina allo stesso epicentro di quel terremoto», ha osservato Selvaggi. '«Purtroppo - ha aggiunto - nuove repliche di questa magnitudo sono possibili, non è affatto detto che quella di ieri sia l'ultima».
AIEA: TEMPERATURA REATTORI ALTA MA SOTTO CONTROLLOLieve miglioramento della situazione alla centrale giapponese di Fukushima, con temperature ancora molto alte ma sotto controllo, secondo quanto indicato oggi dall'Aiea a Vienna. In una conferenza stampa, gli esperti dell' Agenzia atomica internazionale hanno detto che ci sono dei timidi segnali di stabilizzazione, anche se la situazione permane seria. Le rassicurazioni arrivavano tuttavia prima della notizia di una nuova scossa nella provincia di Miyagi. Secondo l'esperto Denis Flory, le temperature nei reattori sono sempre molto alte ma sotto controllo. L'immissione di azoto nel reattore 1 per impedire una nuova esplosione di idrogeno sembra funzionare perche' la pressione del settore corrispondente del reattore sale. Le emissioni di raggi gamma continuano a diminuire. Delle 78 analisi fatte dalle autorità giapponesi in otto prefetture il 3-6 aprile, in 52 non e' stato riscontrato nessun valore significativo di Iodio 131, Cesio 134 e 137 o erano molto sotto quelli consentiti, come nel caso di diverse verdure e di fragole, ha precisato Flory. In 26 campioni della regione di Fukushima invece i valori limite sono stati superati. Il governo nipponico valuta l'ipotesi di concedere alle persone evacuate dalle aree intorno alla centrale nucleare di Fukushima di tornare, sia pure brevemente, alle proprie abitazioni. Lo ha confermato in conferenza stampa il capo di gabinetto, Yukio Edano, in relazioni alla sempre piu' pressante richiesta di poter rientrare per recuperare oggetti di valore e altri beni necessari, a distanza di quasi un mese dalla crisi presso l' impianto danneggiato dal sisma/tsunami dell'11 marzo. Edano, tuttavia, ha spiegato che governo ed esperti nucleari stanno attualmente studiando come garantire la massima sicurezza contro il rischio radiazioni. Il governo ha disposto l'evacuazione nel raggio di 20 km per evitare ogni contaminazione, più altri 10 chilometri di area di rispetto.