giovedì 1 settembre 2011
È giallo sulle condizioni di salute di Fidel Castro, dopo i "rumors" che nelle ultime ore si sono moltiplicati via Twitter dandolo per moribondo, e in alcuni casi addirittura per morto. Ma a Cuba tutto scorre nella normalità, e in molti sono convinti che si tratti solo dell'ennesima "bufala".
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È giallo sulle condizioni di salute di Fidel Castro, dopo i "rumors" che nelle ultime ore si sono moltiplicati via Twitter dandolo per moribondo, e in alcuni casi addirittura per morto. Ma a Cuba tutto scorre nella normalità, e anche se il 'lider maximò ormai ottantacinquenne non compare in pubblico da giorni, in molti sono convinti che si tratti solo dell'ennesima "bufala".I messaggi Twitter tuttavia, sono stati così insistenti e numerosi, provenienti da tutte la parti del mondo, tali da indurre persino la nota blogger dissidente Yoani Sanchez ad intervenire per dire "di non sapere" che cosa ne sia di Fidel. "Il mio telefono continua a squillare - ha scritto sul suo account -. Mi chiamano per chiedermi se sia vero che è grave. Non lo so. Se così fosse noi cubani saremmo gli ultimi ad essere informati".Secondo il sito 'Naked Security' che indaga sul 'malaffarè cibernetico, all'origine di tutto ci sarebbe un messaggio spam contenente un virus dal titolo 'Fidel Castro è mortò. Collegato al file un fotomontaggio col 'lider maximò in vestaglia da camera, con la testa appoggiata su un cuscino e gli occhi chiusi. In un link anche un video, che sarebbe, in realtà, un programma pronto a infettare i sistemi software.Stando a un'altra ricostruzione, all'origine della notizia ci sarebbe un articolo di un quotidiano venezuelano, dove si motiva la decisione di Hugo Chavez di restare a Caracas per il terzo ciclo di chemioterapia e di non andare a L'Avana, come invece aveva fatto in precedenza, col fatto che le condizioni di salute di Castro si sarebbero molto aggravate.Intanto a Cuba si rafforza, soprattutto tra gli anziani, la convinzione che il messaggio sia stato messo in rete "dal nemico", da qualcuno che vuole nuocere a Cuba e al suo rappresentante più famoso nel mondo. "È sempre stato così da quando Fidel è Fidel", spiega un ex guerrigliero di 75 anni.E se la stampa cubana non dedica nemmeno una riga alla vicenda, anche i programmi televisivi seguono il palinsesto previsto. L'articolo principale su Castro, pubblicato da 'Juventud Rebeldè, parla della donazione allo Stato di un annuario intitolato "Ecos de Belen", dove si narra dei momenti della vita studentesca di Fidel e di altri suoi compagni nella scuola gesuita di Belen all'Avana. A dare ampio spazio alla notizia è invece 'El Nuevo Heraldò, il quotidiano di Miami che raccoglie le opinioni di tanti cubani, feroci anti-castristi, residenti da anni in Florida.
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