I pochi indizi sui quali si
contava per far luce sul mistero si sono rivelati falsi allarmi:
70 ore dopo la sua scomparsa, non si ha ancora idea che fine
abbia fatto il volo Malaysia Airlines MH370 scomparso
nella notte tra venerdì e sabato con 239 persone a bordo.Senza
una dinamica dell'incidente, con la pista terrorismo che non
porta sviluppi e l'identità dei passeggeri sospetti ancora
ignota (il capo dell'aviazione civile ha suggerito oggi una
somiglianza con il calciatore Mario Balotelli), anche le
autorità malaysiane iniziano a tradire una certa frustrazione.
"Siamo esterrefatti noi stessi", ha ammesso il ministro dei
Trasporti.
Gli esami hanno rivelato che le scie di carburante in mare
individuate sabato non sono collegate al Boeing 777-200, così
come il pezzo di gomma giallo che si pensava fosse di uno
scivolo o di un giubbotto di salvataggio; era solo un cavo
ricoperto di alghe.Nonostante il progressivo allargamento del
raggio di azione della task force multinazionale, che comprende
ormai un'ottantina tra aerei e navi, non c'è ancora nessun
ritrovamento di niente che abbia a che fare col volo Kuala
Lumpur-Pechino sparito senza lanciare alcun segnale di allerta
dopo due ore di tragitto.Gli inquirenti rimangono ancora all'oscuro anche
sull'identità dei due passeggeri imbarcatisi con i passaporti
rubati dell'italiano Luigi Maraldi e di un austriaco, nonostante
alcuni elementi siano emersi dai filmati delle telecamere ai
controlli dell'immigrazione. Nel giro di poche ore, prima il
ministro dell'Interno li ha descritti come "asiatici", una
versione poi smentita da un altro alto funzionario. Infine, il
capo dell'aviazione civile Azharuddin Abdul Rahman ha menzionato
una somiglianza con Mario Balotelli, suscitando le ironie dei
giornalisti presenti. Un terzo passeggero cinese inizialmente
sospetto è stato invece identificato, mentre le autorità locali
stanno indagando su altre cinque persone che dopo aver fatto
regolarmente il check in non si sono mai presentate al gate. Il
loro bagaglio, come accade in questi casi, è stato quindi
sbarcato dall'aereo prima del decollo.
Il collegamento tra i due falsi passaporti europei e la
possibile pista terroristica, ancora indagata dalle autorità,
sembra però perdere peso dopo le rivelazioni dell'agenzia viaggi
di Pattaya (Thailandia) che ha emesso quei due biglietti il
giorno prima. Intervistata dal
Financial Times, la titolare ha
ammesso che l'acquirente era un intermediario iraniano che aveva
cambiato all'ultimo l'iniziale prenotazione dei biglietti per
l'Europa, con un'altra compagnia e un tragitto dal costo minore.
Una dinamica compatibile con l'ipotesi di una semplice
immigrazione clandestina, un caso relativamente comune."È un mistero senza precedenti", ha detto Azharrudin: un
aereo che sparisce senza lasciare tracce, presumibilmente
disintegratosi in volo ma per cause ignote. Ma mentre gli
esperti di tutto il mondo sono increduli, le parti coinvolte
stanno perdendo la pazienza, oltre ai parenti esasperati per la
mancanza di informazioni.La Cina, che conta 153 suoi cittadini
tra i dispersi, ha criticato oggi la Malaysia per la lentezza
delle operazioni di recupero. Il primo ministro malaysiano Najib
Razak ha ammesso che tutte le procedure negli aeroporti del
Paese sono sotto revisione. Finché non sarà risolto il mistero,
controlli più lunghi potrebbero diventare la nuova realtà nel
settore del trasporto aereo anche nel resto del mondo.