Impotenti di fronte alla forza di
un apparato di sicurezza tra i più attrezzati al mondo, gli estremisti
palestinesi sembrano aver messo a punto una nuova arma letale: gli attentatori solitari. Per seminare la morte bastano un
veicolo qualsiasi, un militante più o meno improvvisato, un
acceleratore e la determinazione a seminare la morte. È la
Strategia del Lupo Solitario.
Cinque minuti prima, l'uomo al volante è un automobilista
come tutti gli altri. Ma al momento decisivo, scelto da lui,
diventa una macchina da morte.Negli ultimi
episodi avvenuti a Gerusalemme (4 agosto, 22 ottobre e 5
novembre) gli attentatori sono stati colpiti a morte pochi
istanti dopo essersi lanciati sulla folla, mentre sull'asfalto giacevano le loro vittime. In realtà si tratta
di un'arma disperata solo relativamente nuova. Già negli anni
caldi dell'intifada, la tecnica dell'auto che piomba su soldati
o coloni - ai margini delle arterie della Cisgiordania - era
nota. E ancora oggi, accanto alle fermate dei bus israeliani, si
vedono colonnine o blocchi di cemento, in funzione antikamikaze. L'episodio più clamoroso risale al
luglio 2008 quando un palestinese a bordo di una grande ruspa
seminò la morte con una furiosa gimkana di centinaia di metri
lungo la principale strada della città, la via Jaffa.
La scorsa estate, ad agosto, un altro palestinese lo ha emulato travolgendo a morte con una ruspa un rabbino ortodosso. Due
settimane fa un giovane alla guida delle propria automobile si
è lanciato contro passeggeri che scendevano dalla ferrovia
leggera, uccidendo una neonata e una giovane donna
sudamericana.Oggi, mercoledì, sono stati presi di mira un gruppo
di persone ad una fermata della ferrovia leggera. La settimana
scorsa, inoltre, un militante della Jihad islamica ha sparato
(secondo la versione israeliana) contro un rabbino di estrema
destra a Gerusalemme, scappando poi in motocicletta. Sarebbe
stato eliminato alcune ore dopo da un'unità della polizia.