I primi test scagionano i germogli di soia come responsabili della epidemia di e.coli che ha già causato 21 morti in Germania. Tuttavia il ministro tedesco dell'Agricoltura, Ilse Aigner, ha invitato alla prudenza e a rinunciare ancora al consumo dei germogli."I primi test non dimostrano che il batterio venga da qui", ha detto la Aigner, che ha tuttavia qualificato come "pista importante" quella dei germogli di soia coltivati da un produttore della Bassa Sassonia e ha invitato "a rinunciare al consumo" di questo ortaggio fino a quando non saranno ultimati i test. In ogni caso, haproseguito, "non perdiamo di vista altre ipotesi". La lotta contro la diffusione del batterio killer "rimane la nostra massima priorità", ha aggiunto il ministro, che domani discuterà con i suoi colleghi europei degli aiuti ai produttori colpiti dalle ricadute dell'allarme e.coli. La Aigner ha infine ricordato che, in mancanza di risposte certe sull'origine dell'epidemia, si continua a mantenere l'allerta sucetrioli, pomodori e insalata crudi, specie se coltivati nel nord del Paese.Intanto l'opposizione attacca il governo per la gestione della crisi e la politica di informazione ritenuta inadeguata, decentrata fra Berlino e i singoli land. E il responsabile Salute e alimentazione dell'Unione consumatori, dice di ritenere "poco felice" che l'annuncio sui germogli di soia sia giunto da un ministero regionale della Bassa Sassonia e non dall'Istituto Koch, principale centro epidemologicodella Germania. Etgeton ha chiesto che i canali d'informazione vengano unificati.