"Apri questa maledetta porta!".
La voce del comandante, negli ultimi tentativi prima dello
schianto sulle Alpi, viene fuori dalla scatola nera. Ed è Bild
am Sonntag a rivelare la sequenza di quei minuti che precedono
il disastro provocato, stando proprio a queste prove, da Andreas
Lubitz.
Patrick, 34 anni, il comandante della Germanwings, inizia a
conversare con Lubitz in tono rilassato. Poi gli dice di non
essere riuscito ad andare in bagno a Barcellona, e sono le
10.27 - chiede al copilota di preparare l'atterraggio. Le prime
parola sinistre che si ascoltano subito dopo, alla luce dei
fatti, sono quelle di Lubitz che risponde: "Speriamo...". E dopo
qualche istante: "Vediamo...".
Passa qualche minuto, e il comandante gli dice: "Adesso puoi
prendere tu il comando". Ancora qualche istante e la conferma:
"Puoi andare". È l'inizio della fine.
Alle 10.29 il radar segnala la discesa dell'aereo. Alle 10.30
l'airbus perde quota, già 100 metri. Un minuto più tardi saranno
circa 600. Le prime segnalazioni dalle torri di controllo
restano senza risposta alle 10.32. A questo punto si sente
qualcuno che cerca di entrare nel cockpit. Ma la porta è
bloccata. Dall'interno. Si sente la voce del comandante: "Per
l'amor di Dio, apri la porta!". In sottofondo si sentono i
passeggeri che iniziano a urlare. Alle 10.35 si odono colpi
metallici contro la porta della cabina di pilotaggio: il
comandante sta cercando di sfondarla. La macchina è ancora a
7000 metri d'altezza.
"Circa 90 secondi dopo, scrive ancora Bild, si sente l'avviso
"Terrain Pull up Pull up". A cinque km dal suolo, il pilota
urla ancora, sempre più disperato: "Apri questa maledetta
porta!". A questo punto si sente il respiro del copilota. Ma
Andreas Lubitz non dice più nulla. Alle 10.40 il primo impatto
con la montagna e le urla dei passeggeri. "Sono gli ultimi
rumori che si sentono", conclude Bild am Sonntag nel suo
rapporto dell'orrore.