lunedì 2 settembre 2024
La campagna di vaccinazioni è giunta al suo secondo giorno. «Sono in corso sforzi per fornire ai bambini palestinesi il vaccino chiave, ma ciò di cui hanno più bisogno è un cessate il fuoco adesso»
Wafaa Abdelhadi con le sue due figlie

Wafaa Abdelhadi con le sue due figlie - REUTERS

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La più piccola, acquattata tra le braccia della madre, ha cinque mesi. La più grande, che di anni invece ne ha cinque, schiva svelta i crateri e le pozzanghere che butterano l’asfalto. Per raggiungere la struttura medica a Deir al-Balah, Wafa Abdelhadi, con le sue due figlie, ha camminato tra due ali di macerie, palazzi sventrati, distruzione. Le due bimbe sono tra gli 87mila minori che a Gaza hanno ricevuto la prima dose di vaccino antipolio. «Sono felice di aver vaccinato le mie bambine contro la poliomielite in modo che non corrano il rischio di ammalarsi in futuro. Spero che tutti i bambini di Gaza vengano vaccinati non solo contro la poliomielite, ma anche contro altre malattie», dice alla Reuters Wafaa. «Non vogliamo solo vaccinazioni. Vogliamo che si fermi la guerra», aggiunge.
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) insiste. Bisogna fermare le armi. «Sono in corso sforzi per fornire ai bambini questo vaccino chiave, ma ciò di cui hanno più bisogno è un cessate il fuoco adesso», si legge su X mentre la campagna di vaccinazione ha raggiunto il suo secondo giorno. Per l'Organizzazione mondiale della Sanità perché la campagna sia efficace, deve raggiungere almeno il 90% dei bambini sotto i 10 anni.

Gli ospedali sono alcuni dei “nodi” attorno a cui si è aggrovigliata in questi mesi la guerra. I palestinesi puntano il dito contro il crollo del sistema sanitario e la distruzione della maggior parte degli ospedali come “causa” del ritorno della poliomielite a Gaza. Da parte sua, Israele accusa Hamas di usare gli ospedali per scopi militari e come “covi” di terroristi.
Le armi intanto non tacciono. Le operazioni militari continuano. E il numero delle vittime aumenta: sono almeno 48 le vittime palestinesi delle ultime ore. Sette persone sono rimaste uccise in due attacchi aerei israeliani su Gaza, mentre due attacchi aerei hanno ucciso altre sei persone a Bureij e Nuseirat, due degli otto campi profughi storici della Striscia. Domenica un attacco aereo israeliano contro una scuola, che ospitava sfollati palestinesi, ha ucciso almeno undici persone. Secondo il ministero della Sanità, controllato da Hamas, il numero delle vittime palestinesi è così salito a 40.786. I feriti sarebbero più di 94mila.
Continua poi a ribollire anche il fronte libanese. Cinque razzi provenienti dal Libano hanno colpito il nord di Israele. Un raid israeliano ha ucciso due persone nei pressi di Naqura, città frontaliera dove si trova il quartiere generale di Unifil, la missione Onu schierata nel sud del Libano.

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