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Una sigaretta accorcia in media di 20 minuti (17 per gli uomini, 22 per le donne) l'aspettativa di vita di chi la fuma. E' la stima di una ricerca dell'University College London allegata a un appello pubblico rivolto ai fumatori, in vista dell'anno nuovo, per incoraggiarli a smettere di fumare come proposito per il 2025.

Secondo i ricercatori dell'ateneo britannico hanno calcolato che consumare un singolo pacchetto di 20 sigarette può rubare 7 ore di vita. La valutazione dei danni è stata accompagnata dalla previsione su quanto velocemente si può recuperare in salute abbandonando il vizio dal primo gennaio. Chiunque fumi 10 sigarette al giorno potrebbe ragionevolmente sperare di riguadagnare un giorno di vita in più entro l'8 dello stesso mese, una settimana entro il 5 febbraio, un mese entro il 5 agosto.

L'analisi dell'Ucl, pubblicata sul Journal of Addiction, è stata realizzata utilizzando i dati del British Doctors Study, lanciato nel 1951 come uno dei primi grandi studi sugli effetti del fumo, incrociati a quelli del Million Women Study che monitora invece la salute delle donne dal 1996. La conclusione a cui è arrivata corregge, in peggio, una stima del 2000 che aveva quantificato in 11 minuti di vita in meno l'effetto di una singola sigaretta.

"Ad alcuni non interessa perdere qualche anno di vita - ha commentato al Guardian Sarah Jackson, responsabile del gruppo di ricerca - ma va ricordato che la sigaretta anticipa l'insorgenza delle malattie". Di fumo, in sostanza, si muore presto e male.

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il tabagismo è la più grande minaccia per la salute e il primo fattore di rischio delle malattie croniche non trasmissibili. Ogni anno causa a livello globale più di 8 milioni di morti.

Lo studio dell'Ucl è stato commissionato dal ministero della Sanità britannico sullo sfondo dell'impegno degli ultimi governi a rafforzare nel Regno Unito le restrizioni anti-fumo in particolare fra i più giovani.