Primi obiettivi:
stop ai profughi e ritorno della pena di morte. E
una Francia "autenticamente francese". Queste le colonne ideali di
Marine Le Pen. E con queste oggi il suo
Front National, di estrema destra, si ritrova a essere il primo partito della Francia.
Oltre ogni previsione: i risultati elettorali del primo turno delle regionali
danno l'estrema destra largamente prima forza politica di Francia con circa il 30% dei voti e in testa in sei regioni.
Le dichiarazioni della vincitrice
"La Francia rialza la testa - proclama la vincitrice Marine,
esultando nella sua roccaforte di Henin-Beaumont - è un
risultato magnifico, che accogliamo con umiltà. Il Front
National è l'unico fronte veramente repubblicano, poiché l'unico
a difendere la nazione e la sua sovranità... vogliamo realizzare
l'unità nazionale di cui il Paese ha bisogno e che una
maggioranza di voi, stanca delle manovre politiche, auspica".
Successo personale di Marine Le Pen
La presidente del Fn, che si presentava nel Nord-Pas de
Calais-Picardie, ha conquistato oltre il 41% dei suffragi, molto
più del doppio del candidato socialista, Pierre de Santignac
(18%). E Xavier Bertrand, alfiere della destra dei Républicains,
si è fermato al 25%. Al polo opposto, nella regione PACA
(Provenza-Alpi-Costa azzurra), la nipote Marion Maréchal-Le Pen
l'ha addirittura superata, con gli exit poll che la davano al
41,2% e lei che ringrazia gli elettori per "il 42% al primo
turno".
Sarkozy, il grande sconfitto
Il grande sconfitto di questa sera appare Nicolas Sarkozy,
che con i suoi Républicains non è riuscito a mobilitare gli
elettori ed è persino sceso di un punto su scala nazionale, dal
28 al 27%, rispetto alle amministrative della primavera scorsa.
Nonostante questo, nessun gesto è arrivato dall'ex presidente
nei confronti dell'apertura della gauche a fondersi in vista del
ballottaggio di domenica: "proporrò domani all'ufficio politico
di respingere ogni fusione e ogni desistenza delle liste.
Chiarezza e costanza sono le uniche scelte politiche all'altezza
dell'interesse del Paese". Un Paese "esasperato" dal continuo
"arretramento", soprattutto quello "degli ultimi quattro anni".
I socialisti in soccorso di Sarkozy
Immediata la reazione del Partito socialista: dopo il rifiuto
di ogni accordo anti-FN da parte di Nicolas Sarkozy nelle due
regioni dove sono favorite Marine e Marion Le Pen, il segretario
Jean-Christophe Cambadelis ha annunciato il "ritiro" unilaterale
delle proprie liste in vista del ballottaggio "per sbarrare il
passo al Front National". Una decisione che apre nuove
prospettive per domenica prossima, non soltanto nelle due
regioni più favorevoli all'estrema destra ma anche ovunque il PS
sia arrivato in terza posizione e quindi fuori gioco.
La misura della sconfitta per destra e socialisti
La sconfitta della destra è ancora più grave in quanto il
partito di Sarkozy si presentava alleato con il centro, deciso a
rovesciare la situazione delle precedenti regionali del 2010,
che vedevano 21 regioni su 22 in mano ai socialisti. Il Partito
socialista, su scala nazionale lievemente in risalita rispetto
alla scorsa primavera (è al 23%), si presentava da solo, senza i
Verdi che - usciti dal governo - hanno chiuso al 6,50%, una
quota che consentirebbe loro di formare alleanze al
ballottaggio.
Le regioni conquistate dal Fronte National
Il Front National, con una crescita spettacolare rispetto
alle amministrative - dove su scala nazionale era al 25% -
conquista al primo turno sei regioni: Nord-Pas de
Calais-Picardia, PACA, Linguadoca-Roussillon-Midi Pyrenees,
Borgogna-Franche Comté, Centre-Val de Loire e
Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena. In quest'ultima regione, lo
"stratega" del partito, Florian Philippot, è nettamente in testa
con il 39,6% dei voti, davanti a Philippe Richert (Republicains)
con il 22,6% e il socialista Jean-Pierre Masseret (16,1%). È
proprio questa la terza regione dove il FN è potenzialmente in
grado di assicurarsi la vittoria finale fra una settimana.
Nell'Ile-de-France, dove il candidato FN è fuori gioco, Valerie
Pécresse (destra) guida con quasi 10 punti di vantaggio sul
presidente dell'Assemblea nazionale, il socialista Claude
Bartolone.
Da Renzi appello all'Europa. Il premier Matteo Renzi ha colto l'occasione dello
straripante successo del Front National, per lanciare un
allerta all'Europa: "Se l'Europa non cambia il suo corso ora,
le istituzioni europee rischiano di diventare i migliori
alleati di Marine Le Pen e di coloro che cercano di imitarla".