Al lavoro in bicicletta, pagati per pedalare. Un sogno, per chi ama la bici. Anzi, una rivoluzione. Francese.
Il progetto era stato annunciato qualche tempo fa e ora sta entrando nella fase di attuazione. A comunicarlo, con un post sul suo blog, il ministro dei Trasporti Frederic Cuvillier. Di cosa si tratta? Semplice: chi si reca al lavoro in bicicletta riceverà 25 centesimi per ogni chilometro percorso, andata e ritorno. L’obiettivo è chiaro: spingere i francesi, come già fanno i cittadini di molte nazioni del Nord Europa, a usare sempre di più le due ruote a pedali negli spostamenti urbani. Perché inquina meno, fa bene alla salute, e fa risparmiare denaro ai cittadini e allo Stato.
Non è la classica boutade. La storia insegna che olandesi si diventa: dove la bici è diventata il mezzo di locomozione principale, liberando le città dalle auto, come nel Paese dei tulipani, ci sono volute programmazione, pianificazione e scelte politiche illuminate. Al progetto francese hanno già aderito una ventina di aziende, e la sperimentazione potrà arrivare ad interessare fino a 10mila cittadini. Poi, dopo sei mesi di test, si deciderà come andare avanti.
Ai perplessi si può segnalare che per le distanze sotto i 6 chilometri non serve essere allenati e la bicicletta diventa competitiva rispetto all’auto anche in termini di tempo. Oltre che di costi, ovviamente. L’obiettivo del governo francese è raddoppiare la quota dei cittadini che vanno in ufficio in bici, attualmente il 2,4% dei lavoratori, per una media di 3,5 chilometri percorsi al giorno. Spendendo poco più di 100 milioni di euro in un anno il risparmio “sanitario”, per la riduzione dell’inquinamento, delle spese sanitarie e degli incidenti, dovrebbe essere di 570 milioni.
Perché un progetto di questo tipo possa radicarsi e produrre effetti seri servirebbero comunque alcune accortezze aggiuntive: un piano di piste ciclabili o di percorsi protetti, aziende con un minimo di dotazione per accogliere i lavoratori-ciclisti (armadietti per il cambio, rastrelliere…), polizze assicurative ad hoc.
Facendo i conti in tasca ai pendolari a pedali, invece, e basandoci alla media francese del 3,5 chilometri, il guadagno è di quasi un euro al giorno, 20 euro al mese, su per giù 200 euro all’anno. Non saranno gli 80 euro del governo italiano. Ma questi, almeno, sono tutti sudati. Pedalando.