L'Assemblea nazionale francese ieri ha
approvato in via definitiva le nuove norme di contrasto alla
prostituzione, prevedendo multe salate ai clienti, misure di
protezione per le vittime e iniziative di sensibilizzazione per
l'opinione pubblica e in particolare i giovani.
Favorevoli alla legge gli esponenti del Partito socialista e il Front de
gauche. Contrari invece i radicali e i verdi per la sinistra,
così come i Repubblicani.
Dopo la chiusura delle case di tolleranza nel 1946, "la
Francia compie un altro passo importante verso l'abolizionismo",
scrive le Figaro.
Sono serviti
due anni e mezzo di duro dibattito in aula e accese
polemiche tra l'opinione pubblica affinchè questa legge,
proposta dai socialisti, venisse approvata. Per elaborare il
testo il Ps si è ispirato alla
normativa della Svezia, che
criminalizza il mercato della prostituzione con norme severe già
dal 1999.
Le ammende contro coloro che compiono il reato di "acquisto di
prestazione sessuale"
vanno dai 1.500 euro fino 3.750 euro per i
recidivi. Il sindacato della Polizia ha espresso il
proprio scetticismo su questa nuova norma, che rende reato la
prostituzione.
Ramonda: anche Italia segua questo esempio. "Abbiamo appreso con soddisfazione la
notizia che l'Assemblea nazionale francese ha approvato in via
definitiva il nuovo pacchetto di misure di contrasto alla
prostituzione" ha dichiarato
Giovanni Ramonda,
responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII,
secondo quanto riportano le fonti della stampa vaticana.
"Anche la Francia ha intrapreso con decisione la via del
cosiddetto modello nordico, già sperimentata con successo da
Svezia, Norvegia e altri paesi europei. Da sempre - prosegue
Ramonda - sosteniamo, come intuì molti anni fa il nostro
fondatore don Benzi, che l'unica strada veramente efficace per
sconfiggere il racket della prostituzione è intervenire sul
fronte della domanda".
Giuseppe Ramonda ribadisce quindi che la Comunità "è lieta
di vedere che questa linea sta diventando sempre più diffusa a
livello europeo e chiediamo che anche l'Italia aggiorni la
normativa prevedendo precise misure di contrasto".
Su questo tema
"è ora di smetterla con le contrapposizioni
ideologiche. Auspichiamo che anche nel nostro paese si crei uno
schieramento trasversale".