sabato 13 giugno 2009
Durante un'operazione militare per liberare l'ostaggio italiano Vagni, l'imboscata dei guerriglieri islamisti contro le truppe di Manila. Il volontario della Croce Rossa è sequestrato dal 15 gennaio
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I ribelli del gruppo Abu Sayyaf, che tengono in ostaggio l'italiano Eugenio Vagni, hanno attaccato un convoglio militare nelle Filippine meridionali, uccidendo cinque soldati e ferendone altri 11. Lo riferisce un portavoce dell'esercito di Manila.Decine di soldati ed un team di ufficiali di polizia dei reparti speciali stavano tornando alla loro base nell'isola meridionale di Jolo, quando i ribelli hanno aperto il fuoco vicino alla città di Parang, ha riferito il portavoce, tenente colonnello Edgard Arevalo. «Abbiamo perso cinque soldati all'inizio dell'attacco» ha detto Arevalo aggiungendo che gli altri undici militari sono stati feriti nello scontro a fuoco durato circa 30 minuti. Secondo il portavoce ci sono vittime anche tra i ribelli, ma non è possibile stabilirne il numero. L'esercito ha intensificato l'offensiva contro il gruppo di Abu Sayyaf che il 15 gennaio aveva rapito tre dipendenti della croce rossa internazionale, tra cui l'italiano Vagni. Gli altri due ostaggi nel frattempo sono stati liberati nelle scorse settimane.È il secondo scontro a fuoco in pochi giorni tra le forze governative filippine ed i membri dell'organizzazione che si ritiene collegata ad al Qaeda che tiene in ostaggio il nostro 62enne connazionale, dopo che in aprile sono stati liberati gli altri due operatori umanitari rapiti con lui lo scorso 15 gennaio. Giovedì erano rimasti uccisi otto militanti e due marine durante un raid dei militari in un rifugio di Abu Sayyaf nei pressi della cittadina di Indanan.
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