Basterebbe destinare ogni anno lo
0,3% del Pil mondiale alla lotta alla fame, per eliminare
completamente questa piaga nel giro di 15 anni. Basterebbero 265
miliardi di dollari all'anno, da oggi al 2030, da spendere in
investimenti nell'agricoltura e programmi di protezione sociale,
per non avere più nel mondo gente che muore di fame. Il calcolo
lo ha fatto la Fao, l'agenzia dell'Onu per l'alimentazione e
l'agricoltura, ed è emerso oggi a Roma alla presentazione del
suo rapporto annuale, il SOFA 2015. Secondo la Fao sono circa 800
milioni le persone al mondo che vivono ancora in estrema
povertà. Il Rapporto di quest'anno della Fao punta soprattutto
sui programmi di protezione sociale nelle aree rurali più
arretrate: aiuti in denaro o cibo, programmi di lavoro pubblici,
assicurazioni sociali, sussidi di disoccupazione, corsi di
riqualificazione lavorativa.
"Dobbiamo usare la protezione sociale per rompere il circolo
vizioso della povertà - ha detto il direttore generale della Fao
José Graziano da Silva -. La protezione sociale lascia più
risorse per investimenti per produttività ed educazione e
stimola la domanda di prodotti locali".
"La protezione porta a produzione - ha sintetizzato il
vicedirettore della Fao Jomo Sundaram -. Non solo salva le
persone, ma favorisce gli investimenti, una maggiore
produttività e quindi lo sviluppo"