La pena di morte in Giappone ''ha il sostegno popolare ed e' supportata anche dal sistema dei giudici popolari che dovrebbe riflettere le opinioni pubbliche''. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Toshio Ogawa. Per la seconda volta le esecuzioni sono eseguite sotto il governo guidato dal partito Democratico, dopo le due (''a fini di provocazione'') di luglio 2010, volute dal ministro a Keiko Chiba, attivista dei diritti umani.
Il Giappone ha giustiziato tre condannati a morte, la prima esecuzione dal luglio 2010. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa Kyodo, citando una fonte vicina al ministero della Giustizia.
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