Rifugiati afghani attendono di registrarsi in Serbia per un permesso di 72 ore. (© Sam Tarling)
"È una situazione disperata che deve essere risolta immediatamente. - afferma Elisa Bacciotti, direttrice delle Campagne di Oxfam Italia - Non si tratta di invasori: sono uomini, donne e bambini che aspettano sotto la pioggia, in mezzo a campi fangosi. La Slovenia e gli altri paesi dell'Unione Europea, dovrebbero aiutare queste persone rispettando i loro diritti e affrontando i loro bisogni in modo dignitoso, piuttosto che promuovere politiche basate sull'esclusione".
Oxfam chiede perciò ai leader dei Paesi europei che si incontreranno domenica a Bruxelles, per il vertice straordinario sulla crisi migratoria nei Balcani convocato dal Presidente della Commissione europea Juncker, di assumersi le proprie responsabilità nel garantire accoglienza e ospitalità a tutti coloro che arrivano in Europa: a prescindere dal paese di provenienza dei migranti e dalle frontiere che sono costretti ad attraversare per giungere in Europa.
Miriam Baz Bashri, com i due figli di 7 e 4 anni. Il maggiore soffre di distrofia muscolare. Con loro ha viaggiato dalla Turchia per 7 giorni, prima di arrivare in Serbia e attendere il permesso di poter proseguire. Vuole raggiungere la Germania per le necessarie cure al figlio. (© Sam Tarling)
La petizione. Oxfam ha anche lanciato la petizione "Adesso, Basta!" .
Il lavoro di Oxfam a fianco dei migranti
Oxfam è al lavoro, oltre che in Italia per l’accoglienza dei migranti richiedenti asilo, in Serbia nei campi informali che stanno ospitando migliaia di persone al confine con la Croazia e la Macedonia, per garantire l’accesso all’acqua e ai servizi igienici attraverso l’istallazione di docce e toilette, la distribuzione di kit igienici, e di tutto quanto necessario per affrontare l’inverno in arrivo (sacchi a pelo, impermeabili, calzettoni, cappelli, guanti).
Hassam Hussein, rifugiato siriano chiede la registrazione per il permesso di 72 ore. (© Sam Tarling)