L'Egitto è di nuovo in fiamme. Con morti e feriti. Una scia di sangue che non si è fermata ai soli cortei dei pro-Morsi: due ufficiali dell'esercito e sei estremisti di un gruppo qaedista sono rimasti uccisi in un violento scontro a
fuoco in mattinata avvenuto in un blitz antiterrorismo nella
regione del Delta del Nilo. Stando alle autorità, il bilancio
complessivo della giornata di violenze è, quindi, di almeno 9 morti. Ma non ci sono ancora certezze. Tra le vittime, al Cairo durante le manifestazioni, anche un ragazzo di 13 anni.
Alle prime luci dell'alba l'Egitto si è svegliato con la
notizia della sparatoria a El Kanater Khaireya, sul Delta: un
generale e un colonnello hanno trovato la morte nell'operazione
antiterrorismo contro il gruppo Ansar Beit el Maqdis (Partigiani
di Gerusalemme), che a sua volta ha perso 6 militanti nello
scontro a fuoco. Nel nascondiglio dei terroristi sono stati
trovati barili contenenti prodotti altamente esplosivi.
L'allerta è altissima, anche perché il movimento attivo nel
Sinai è legato ad al Qaida e in passato ha condotto una serie di
attacchi di alto profilo contro funzionari della sicurezza.
Nel resto del Paese la tensione è stata tangibile per le
mobilitazioni dei Fratelli musulmani, organizzate in occasione
del terzo anniversario del referendum sulle modifiche alla
Costituzione nel 2011. I cortei non si sono fatti attendere e la
protesta è esplosa. Centinaia di manifestanti si sono radunati
in diversi campus universitari. Poi la tragedia. A Beni Souef, a
sud del Cairo, un adolescente ha perso la vita colpito da più
proiettili. Aveva 13 anni ed era figlio di un dirigente della
confraternita.
Nella stessa città le forze dell'ordine hanno
bloccato un corteo dei Fratelli musulmani intenzionato a
interrompere la circolazione dei treni. Sono scattati gli
arresti. Gli slogan urlati sono sempre gli stessi: "La strada è
nostra" e "No ai militari" che hanno deposto Morsi.
Ed è anche spuntata una bandiera di al Qaeda. Fonti della
sicurezza hanno riferito che all'Università Al Azhar al Cairo
alcuni manifestanti hanno issato sul tetto dell'ateneo un
vessillo della rete del terrore. La procura ha aperto
un'inchiesta e ordinato l'arresto degli autori del gesto.
Tensione anche all'Università del Cairo, dove è stato
bloccato un altro corteo di dimostranti. Ad Assiut, nell'Alto
Egitto, 4 studenti sostenitori della Fratellanza sono stati
feriti mentre le forze dell'ordine sono intervenute con i
lacrimogeni. Scontri, infine, anche ad Alessandria, con uno
studente ferito alla schiena da un proiettile.
In tarda mattinata, poco prima che le proteste scoppiassero,
il primo ministro Ibrahim Mahlab si era mostrato fiducioso,
affermando che il «futuro dell'Egitto è brillante e gli
investimenti arriveranno inevitabilmente». Mahlab ha poi
ricordato che il Paese sta procedendo con la "road map" politica
dopo il referendum sulla Costituzione a gennaio e le prossime
elezioni presidenziali.
E in serata nel corso di uno dei processi che lo vede
imputato è ricomparso in tv l'ex presidente Hosni Mubarak,
accusato insieme ai due figli Alaa e Gamal di corruzione e
malversazione. L'ex rais è apparso impassibile seduto su una
sedia dietro le sbarre di fronte ai giudici. Il processo è stato
aggiornato al 27 marzo.