mercoledì 2 aprile 2014
​Ordigni a Giza nei pressi dell'università che era stata teatro di proteste da parte dei sostenitori islamisti di Morsi.
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Tre esplosioni e due morti nell'arco di neppure un'ora e mezzo in Egitto, nei pressi del Cairo. Il terzo ordigno è esploso a pochissima distanza dal punto in cui lo scoppio simultaneo di due bombe rudimentali in precedenza aveva ucciso un generale della polizia e ferito quatro agenti di scorta.Il duplice attentato dinamitardo è avvenuto a Giza, città-satellite del Cairo. Due bombe rudimentali sono esplose all'esterno della Facoltà d'Ingegneria dell'Università, teatro di frequenti proteste da parte dei sostenitori islamisti del deposto presidente Mohamed Morsi. Secondo fonti delle forze di sicurezza, obiettivo dell'attacco erano due postazioni della polizia nella località che si estende sulla sponda occidentale del fiume Nilo, una ventina di chilometri a sud-ovest del cuore della capitale egiziana. Gli ordigni erano infatti stati nascosti sotto a un albero, situato a metà strada tra gli uffici presi di mira. La terza esplosione si è verificata davanti all'Università del Cairo. Secondo la televisione egiziana, i feriti nella terza esplosione all'Università del Cairo sarebbero otto, mentre altre fonti su Twitter parlano di un morto.
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