giovedì 24 novembre 2011
ll Consiglio supremo delle forze armate egiziane ha confermato che le elezioni legislative inizieranno lunedì. Inoltre si è scusato la perdita di vite umane e ha anche promesso di portare davanti alla giustizia i responsabili della morte dei manifestanti. Giornata di relativa calma in piazza Tahrir.
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ll Consiglio supremo delle forze armate egiziane ha confermato che le elezioni legislative inizieranno lunedì, come da programma, ma ha respinto la richiesta di piazza Tahrir di farsi da parte. I militari al potere in Egitto hanno chiesto anche scusa pubblicamente per le vittime degli scontri degli ultimi cinque giorni, mentre intorno alla piazza, anche oggi affollata di manifestanti, è tornata una relativa calma. "Svolgere le elezioni ora è il modo migliore per aiutare il Paese in questi tempi difficili", ha affermato in una conferenza stampa il capo di Stato maggiore, Mokhtar al-Mullah."Siamo pronti a far svolgere le elezioni a prescindere dalle circostanze", ha assicurato il presidente della Commissione elettorale, Abdel Moez Ibrahim, che lo affiancava. Nessuna concessione, però, a chi chiedevala fine del regime dei militari da subito. La giunta militare, ha spiegato Mullah, esprime "rispetto" per i dimostranti di piazza Tahrir, ma essi "non rappresentano il popolo egiziano".Il Consiglio supremo delle forze armate, ha assicurato il capo di Stato maggiore, è impegnato a guidare la transizione democratica e "non cerca il potere"; anzi, "è pronto a tornare nelle caserme". Noi "non sosteniamo alcun partito", ha aggiunto, secondo quanto riferito dal quotidiano Guardian. Mullah ha assicurato che i responsabili delle violenze "saranno chiamati a risponderne" e "ogni violazione verrà perseguita".Il Consiglio supremo ha chiesto pubblicamente scusa per le persone morte durante gli scontri. Il bilancio è di almeno 40 manifestanti uccisi e più di 2000 feriti. I militari hanno però negato che siano stati usati proiettili veri per reprimere le manifestazioni di piazza, anche se, hanno detto, siamo in attesa delle conclusioni dell'inchiesta.Eppure le violenze e gli abusi non si fermano: Mona El-Tahawy, blogger e giornalista con doppia nazionalità, egiziana e americana, arrestata mercoledì notte vicino piazza Tahrir per aver partecipato alle proteste contro la giunta militare, ha denunciato su Twitter gli abusi subiti dai militari. "Oltre a picchiarmi, quei cani (delle forze di sicurezza) mi hanno sottoposto alla peggiore aggressione sessuale di sempre", ha scritto. "In 5 o 6 mi hanno circondato, mi hanno tastato il seno, hanno afferato le mie zone genitali. Ho perso il conto di quante mani cercavano di entrare nei miei pantaloni". "Ho fatto una lastra e risulta che il mio braccio sinistra e la mano destra sono rotti", si legge in un altro tweet.Intanto i dimostranti sono rimasti accampati a piazza Tarhir anche nella notte, mentre nella vicina via Mohammed Mahmud i soldati arrivati dopo il ritiro delle polizia hanno eretto barricate. Ciò nonostante, alcuni attivisti hanno riferito che scontri sporadici sono andati avanti per tutta la notte. I tre studenti americani fermati al Cairo, perchè sospettati di aver lanciato bombe molotov contro la polizia a piazza Tahrir, sono stati rilasciati.
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