Tre colonnelli arrestati, otto morti, tra cui due poliziotti, e 274 feriti. È l'ultimo bilancio del fallito golpe in Ecuador di due giorni fa secondo i resoconti fatti dalle autorità giudiziarie e dal ministero della Sanità. Tre morti sono stati registrati nella città di Quito, altri cinque a Guayaquil. Secondo i media locali i tre ufficiali sarebbero stati invece identificati come Manuel Rivadeneira, Julio Cesar Cueva e Marcelo Echeverria. I tre compariranno oggi davanti alla Giustizia con l'accusa di «tentato omicidio del capo dello Stato». Intanto l'esercito ha ristabilito una relativa calma a Quito dopo il fallito colpo di Stato cominciato con la protesta di una frazione ribelle della polizia contro i tagli agli stipendi. Il presidente Rafael Correa è stato liberato dall'assedio in un blitz all'interno dell'ospedale dove si era rifugiato. Correa era stato ricoverato dopo essere stato ferito durante una manifestazione ma si era poi trovato nella condizione di ostaggio per circa dodici ore. Il capo della polizia ecuadoriana ha annunciato ieri le sue dimissioni. La situazione sta tornando normale e il palazzo Carondelet, sede del governo, è presidiato da un massiccio schieramento di militari.Correa ha annunciato un repulisti del corpo della Policia Nacional, e ha assicurato che non perdonerà né dimenticherà quanto accaduto. Il procuratore generale Washington Pesantez ha aperto una inchiesta ipotizzando una «cospirazione ordita dall'esterno degli ambienti istituzionali».«Non è stata una protesta per la riduzioni dei benefici salariali, ma un chiaro esempio di cospirazione», ha detto Correa in un comunicato stampa diffuso dopo la liberazione in cui ha accusato il leader dell'opposizione, Lucio Gutierrez. Erano "legati" a lui e ben conosciuti, ha spiegato il presidente, gli uomini che hanno fatto irruzione nei locali del canale pubblico
Ecuador Tv, «con l'obiettivo di interrompere le trasmissioni».