L'epidemia di Ebola "mette a rischio
i raccolti e fa balzare i prezzi alimentari". Nei paesi colpiti
si prospetta una "pesante ricaduta sul settore agricolo". Lo
denuncia la Fao, il cui Sistema mondiale d'informazione e di
allerta precoce (Giews) ha lanciato un "allarme
speciale". Le "interruzioni degli scambi e della
commercializzazione dei prodotti alimentari nei tre paesi
dell'Africa occidentale più colpiti hanno reso il cibo sempre
più costoso e difficile da trovare", afferma la Fao. La carenza di manodopera - avverte
inoltre l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione
e l'agricoltura - mette a serio rischio la prossima stagione
produttiva.
In Guinea, Liberia e Sierra Leone, spiega la Fao,
"l'imposizione di zone di quarantena e le restrizioni agli
spostamenti delle persone, nel tentativo di ostacolare la
diffusione del virus, anche se provvedimenti necessari, hanno
seriamente ridotto i movimenti e la commercializzazione degli
alimenti. Questo ha portato ad acquisti dettati dal panico,
scarsità di cibo e notevoli aumenti dei prezzi alimentari di
alcuni prodotti, in particolare nei centri urbani".
Anche l'Organizzazione mondiale della Sanità lancia l'allarme: il virus dell'Ebola è una
minacccia globale": ha detto al Palazzo di Vetro il numero
uno dell'Oms, Margaret
Chan, precisando che dei 3.069 casi segnalati oltre 1.550
ammalati sono morti. "L'epidemia peggiorerà prima di migliorare
e richiede un aumento della risposta globale", ha aggiunto Chan,
definendola la più complessa epidemia di Ebola nella storia del
virus, "una situazione senza precedenti". Il paese più colpito è la Liberia con 649 morti, 430 in Guinea, 422 in Sierra Leone e
6 in Nigeria. Un primo caso è
stato è stato inoltre confermato in Senegal la scorsa settimana.
Al ritmo attuale di contagio, saranno necessari da 6 a 9 mesi ed
almeno 490 milioni di dollari (373 milioni di euro) per riuscire
a contenere l'epidemia, che secondo l'Oms rischia di colpire
20.000 persone.
Le Nazioni Unite hanno bisogno di denaro, medici, infermieri, laboratori, e dispositivi di
protezione per affrontare il virus spiegano ancora dal Palazzo di Vetro.
Non ci sarebbe "alcun collegamento" tra le
epidemie di Ebola in Africa occidentale e quella nella Repubblica
democratica del Congo spiega ancora l'Oms. Il virus presente in Congo è del
ceppo Zaire, simile al virus Ebola apparso già nel Paese nella
fiammata di epidemia del 1995. Quella attuale è la settima
epidemia di Ebola registrata in Congo dal 1976 ma si tratterebbe di un'epidemia isolata, limitata ad un'area del Nord poco abitata.
Più di 150 esperti e ricercatori
si riuniranno giovedì e venerdì prossimi a Ginevra per fare il
punto sullo stato attuale di sviluppo dei trattamenti
sperimentali.