Duncan aveva iniziato ad essere curato (dopo che i sintomi si erano intensificati) dal 26 settembre e due giorni dopo era entrato in quarantena. Poi le condizioni del paziente erano peggiorate. Si trovava attaccato a un respiratore e sottoposto a dialisi; da giorni lo stavano trattando con rincidofovir, un antivirale prodotto dall'azienda Chimerix della North Carolina che solo pochi giorni fa era stato approvato dalla Federal Drug Administration per utilizzi di emergenza.Ora l'America ha paura e corre ai ripari: secondo quanto rivela la Cnn, negli aeroporti statunitensi i passeggeri provenienti dai Paesidell'Africa occidentale in cui l'epidemia di Ebola è particolarmente diffusa (Guinea, Sierra Leone, Liberia e Nigeria) potrebbero essere sottoposti al controllo della temperatura corporea.
L'infermiera contagiata in SpagnaIl governo spagnolo ha comunicato al Comitato di Sicurezza Sanitaria della Ue e all'Organizzazione Mondiale della Salute (Oms) che l'infermiera ausiliaria positiva all'Ebola, Teresa Romero, ha potuto contagiarsi "per un possibile allentamento di alcuni procedimenti, inclusa la manipolazione del cadavere" del secondo missionario deceduto, Manuel Garcia Viejo, "o per lo smaltimento di materiali medici". Secondo il testo dell'informativa, citato da El Pais, l'esecutivo di Madrid ammette per la prima volta una possibile falla nella sicurezza, verificatasi all'ospedale Carlo III-La Paz. La Commissione Europea aveva chiesto al governo spagnolo spiegazioni sulle circostanze del primo contagio di Ebola fuori dalle frontiere africane. Oltre all'infermiera positiva al virus, sono indicate 5 persone sotto osservazione, per esposizione a un contatto di "alto rischio" con la sanitaria contagiata: la dottoressa medico di base che ha assistito Teresa Romero prima del ricovero all'ospedale di Alcorcon; tre infermieri che la trasferirono inambulanza e il marito della Romero, che tuttavia non presenta sintomi del virus. Londra invia militari e medici
Il governo britannico ha deciso l'invio in Sierra Leone della nave 'Rfa Argus', con a bordo una unità di pronto intervento medico, e di 750 militari per contrastare l'epidemia di Ebola. I soldati contribuiranno alla costruzione di un centro sanitario nel Paese africano.