martedì 12 agosto 2014
​È il primo malato deceduto in Europa. Dall'Oms via libera alle cure sperimentali.
La lettera del Priore dei religiosi morti | Da sapere su Ebola 
Non fatelo diventare il virus dei poveri di Roberto Colombo
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È morto in ospedale a Madrid il missionario spagnolo Miguel Pajares, il primo europeo malato di Ebola. Il sacerdote, 75 anni, "è morto alle 9.28", ha detto una portavoce dell'ospedale La Paz-Carlos III di Madrid dove era stato trasferito dalla Liberia il 7 agosto. Aveva contratto il virus nell'ospedale Saint Joseph di Monrovia dove lavorava. Si tratta del quarto membro del personale dell'ospedale - chiuso il primo agosto dalle autorità liberiane - a morire in dieci giorni. Insieme a lui, era stata rimpatriata una suora che al momento risulta negativa al virus. Intanto Il comitato di esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha approvato il ricorso a terapie sperimentali non omologate per curare le persone infettate dal virus della febbre emorragica Ebola. "Di fronte a queste circostanze e dietro riserva che alcune condizioni siano comunque soddisfatte, il comitato ha raggiunto un consenso, valutando che è eticamente accettabile offrire terapie non omologate, la cui efficacia e i cui effetti secondari non sono ancora noti, come trattamenti potenziali o a titolo preventivo", spiega un comunicato.Dopo il primo rifiuto, gli Stati Uniti hanno accolto una richiesta, seppur minima, di inviare in Africa ZMapp, il siero dimostratosi finora efficace della Mapp Biopharmaceutical con cui sono stati trattati i due missionari statunitensi ammalati. Si tratta al momento di solo due dosi per due medici liberiani contagiati. Il '"farmaco" è ancora sperimentale essendo stato testato solo sulle scimmie. Stando agli ultimi dati dell'Oms, Ebola ha già mietuto oltre mille vittime. Da quando l'epidemia è scoppiata lo scorso marzo in Africa occidentale, i morti accertati sono almeno 1.103, mentre i casi di contagio conclamato ammontano a 1.848. Quattro i Paesi africani più direttamente colpiti: Guinea, Sierra Leone, Liberia e Nigeria.
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