Le autorità sanitarie
americane hanno messo in quarantena la famiglia a Dallas
dell'uomo liberiano rimasto contagiato dal virus dell'ebola:
hanno ordinato loro di non uscire di casa e non aver alcun
contatto con l'esterno per 21 giorni senza previa
autorizzazione dell'ufficio sanitario. L'uomo - arrivato in
Texas dalla Liberia via Bruxelles e Washington- dal momento in
cui ha cominciato a star male e quindi essere contagioso, ha
avuto contatti diretti tra le 12 e le 18 persone (che dunque
possono essere state esposte all'ebola); e costoro hanno avuto
a loro volta contati con un altro centinaio di persone, tutte
anch'esse a rischio, ma attualmente monitorate con attenzione.
Di tutti costoro sono
state messi in isolamento comunque solo alcuni, tra cui i
componenti della sua famiglia e il personale sanitario che
trasportò il paziente, Thomas E. Duncan, in ospedale domenica
scorsa. Finora comunque nessuno ha mostrato alcun tipo di
sintomo. Tra le persone che hanno avuto contatti con Duncan
anche 5 bambini in età scolare, che frequentavano quattro
scuole diverse, e che adesso sono tenuti a casa. Il dottor
Thomas Frieden, direttore dei Centers for Disease Control (CDC)
di Atlanta, che ha spedito un'equipe di esperti a Dallas, ha
reso noto che al momento l'agenzia sta anche studiando come
smaltire in modo sicuro i rifiuti sanitari prodotti dal
paziente; perchè attualmente gli ospedali americani non hanno
la capacità di sterilizzarli. Secondo Frieden comunque il
problema sarà risolto nelle prossime ore. Il presidente degli Stati
Uniti, Barack Obama, ha chiamato il sindaco di Dallas per
discutere del liberiano rimasto contagiato dal virus dell'ebola e
l'eventuale impiego degli agenti federali nella vicenda.
«Ebola non si diffonde per via aerea»
Intanto viene smentita l'ipotesi che il virus Ebola si diffonda anche per via aerea. "In questo momento non c'è alcuna prova e non prevediamo che Ebola stia mutando per diventare un virus che si diffonde per via aerea", ha infatti affermato la missione Onu per l'emergenza Ebola (Unmeer), sottolineando come la minaccia che il virus muti ceppo per ora non c'è: "la malattia si diffonde solo attraverso il contatto con i fluidi".