venerdì 3 ottobre 2014
Nella città usa è allarma contagio dopo il caso del primo uomo ammalato si dopo un viaggio in Liberia. Controlli su un centinaio di persone venute a contatto con lui. Obama chiama il sindaco. Negli Stati Uniti immagini che ricordano l'Africa FOTOGALLERY
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Le autorità sanitarie americane hanno messo in quarantena la famiglia a Dallas dell'uomo liberiano rimasto contagiato dal virus dell'ebola: hanno ordinato loro di non uscire di casa e non aver alcun contatto con l'esterno per 21 giorni senza previa autorizzazione dell'ufficio sanitario. L'uomo - arrivato in Texas dalla Liberia via Bruxelles e Washington- dal momento in cui ha cominciato a star male e quindi essere contagioso, ha avuto contatti diretti tra le 12 e le 18 persone (che dunque possono essere state esposte all'ebola); e costoro hanno avuto a loro volta contati con un altro centinaio di persone, tutte anch'esse a rischio, ma attualmente monitorate con attenzione.
Di tutti costoro sono state messi in isolamento comunque solo alcuni, tra cui i componenti della sua famiglia e il personale sanitario che trasportò il paziente, Thomas E. Duncan, in ospedale domenica scorsa. Finora comunque nessuno ha mostrato alcun tipo di sintomo. Tra le persone che hanno avuto contatti con Duncan anche 5 bambini in età scolare, che frequentavano quattro scuole diverse, e che adesso sono tenuti a casa. Il dottor Thomas Frieden, direttore dei Centers for Disease Control (CDC) di Atlanta, che ha spedito un'equipe di esperti a Dallas, ha reso noto che al momento l'agenzia sta anche studiando come smaltire in modo sicuro i rifiuti sanitari prodotti dal paziente; perchè attualmente gli ospedali americani non hanno la capacità di sterilizzarli. Secondo Frieden comunque il problema sarà risolto nelle prossime ore. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha chiamato il sindaco di Dallas per discutere del liberiano rimasto contagiato dal virus dell'ebola e l'eventuale impiego degli agenti federali nella vicenda. «Ebola non si diffonde per via aerea» Intanto viene smentita l'ipotesi che il virus Ebola si diffonda anche per via aerea. "In questo momento non c'è alcuna prova e non prevediamo che Ebola stia mutando per diventare un virus che si diffonde per via aerea", ha infatti affermato la missione Onu per l'emergenza Ebola (Unmeer), sottolineando come la minaccia che il virus muti ceppo per ora non c'è: "la malattia si diffonde solo attraverso il contatto con i fluidi".
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