martedì 21 aprile 2009
In largo anticipo sui tempi è stato approvato per acclamazione il documento finale della Conferenza contro il razzismo. Ban ki-moon condanna le parole del presidente iraniano e il boicottaggio di alcuni Paesi.
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La Conferenza dell'Onu sul razzismo ha approvato già oggi a Ginevra il documento finale. Il testo è stato approvato per acclamazione. Il documento è stato approvato  in anticipo rispetto alle previsioni e all'indomani della levata di scudi provocata all'intervento del presidente iraniano Mahmud Ahmedinejad che ha attaccato Israele. La Conferenza dell'Onu proseguirà comunque fino a venerdì, ha precisato un portavoce. Il testo è stato approvato senza modifiche rispetto alla bozza trasmessa venerdì sera alla Conferenza.In precedenza il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon aveva accusato il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad di aver approfittato di una conferenza dell'Onu sul razzismo per attaccare la politica di Israele nei confronti dei Palestinesi definendola razzista. "È molto disdicevole che la conferenza sia stata usata dal presidente iraniano a fini politici", ha detto Ban durante una visita ufficiale a Malta.Ahmadinejad ieri, intervenendo alla conferenza sul razzismo a Ginevra, ha descritto Israele come "il più crudele e repressivo regime razzista" per il trattamento riservato ai palestinesi. Le parole di Ahmadinejad hanno spinto una ventina di delegati occidentali a lasciare la sala, e hanno suscitato le critiche dei gruppi umanitari e dei governi occidentali. Ban si è inoltre rammaricato del fatto che alcuni Stati non prendano parte alla conferenza. Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda e quattro paesi europei -- Italia, Germania, Polonia e Repubblica Ceca -- non prendono parte, così come Israele, al summit, per non legittimare gli attacchi a Gerusalemme."Un lungo cammino davanti". Il ministro della Giustizia del Lesotho Mpea Mahase-Moiloa ha dichiarato che il boicottaggio è stato una cosa spiacevole e ha fatto notare come ci sia ancora una grande mole di lavoro da fare per risolvere la situazione del razzismo mondiale e delle tensioni etniche."Questo episodio è una chiara testimonianza del lungo cammino che ci attende", ha detto dinanzi all'assemblea dell'Onu. Il ministro del Lesotho non ha chiarito, però, se la sua dichiarazione si riferisse al discorso di Ahmadinejad o all'uscita dalla sala da parte dei delegati europei. Gli attacchi ad Israele avevano già spinto gli inviati di Gerusalemme e quelli statunitensi ad abbandonare la conferenza sul razzismo del 2001.Il punto che, in questa occasione, ha spinto gli Stati Uniti a non partecipare proprio al meeting è quello che, nel paragrafo introduttivo della bozza del nuovo documento, fa riferimento al testo adottato otto anni fa. Mentre nel nuovo documento di Ginevra non si fa nessun accenno ad Israele e alla situazione mediorientale, il testo del 2001 aveva ben sei paragrafi dedicati solo a questo tema.L'adozione della dichiarazione finale da parte della Conferenza dell'Onu sul razzismo costituisce la "risposta giusta" alle polemiche - anche alla luce dell'intervento del presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad - suscitate  dalla conferenza, ha affermato oggi a Ginevra l'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani Navi Pillay. L'Alto commissario ha sottolineato che il testo approvato ricorda tra l'altro che l'Olocausto "non dovrà mai essere dimenticato".
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