lunedì 7 luglio 2014
Scomparsi dal 28 giugno. Smentita la notizia di un altro rapimento di un prete e di una suora. Domenica almeno 4 persone sono morte e 12 sono rimaste ferite in un attentato suicida di Baghdad.
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Non si allenta la tensione in Iraq. Almeno 4 persone sono morte e 12 sono rimaste ferite in un attentato suicida in quartiere sciita di Baghdad. A Mosul, controllata dalle milizie dell’Isil, due preti ed una suora sono stati rapiti a seguito di un attacco dei ribelli sunniti ad una Chiesa. Nella stessa città, sabato scorso, l'autoproclamato “califfo” dello “Stato islamico” tra Iraq e Siria, Abu Bakr al Baghdadi aveva diffuso un video con un suo sermone nella principale moschea della seconda città dell’Iraq.
 
Intanto ad un mese dall’inizio della controffensiva governativa le milizie sunnite dell’Isil non perdono posizioni nel califfato che hanno proclamato su un territorio che va da Aleppo, in Siria, a Mosul, nel nord dell’Iraq. E sempre a Mosul, sale la preoccupazione le due suore e tre orfani cristiani, due ragazze e un ragazzo, rapiti il 28 giugno nella casa-famiglia in cui risiedevano. I cinque rapiti erano rientrati temporaneamente a Mosul da Dohuk, per recuperare libri e strumenti di lavoro dopo la precipitosa fuga causata dall'offensiva degli insorti sunniti. Non hanno finora avuto esito positivo le iniziative per ottenere la loro liberazione subito tentate dalle autorità ecclesiastiche locali attraverso canali riservati di mediazioneSembra invece rientrato l'allarme per un sacerdote e una suora caldea che erano state date per rapite il 6 luglio. La Chiesa caldea di Mosul ha smentito la notizia.L’aiuto militare di Usa, Russia e Iran non sembra quindi sufficiente a contrastare il dominio dell’Isil nel nord. In questo quadro si inserisce anche lo stallo politico: è assai improbabile infatti che dopodomani, nella seconda riunione del neo-eletto parlamento federale, le varie anime politiche irachene possano trovare un accordo per eleggere il presidente dell'assemblea e il capo dello Stato.
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