Gli jihadisti somali di Shabaab hanno lapidato pubblicamente una donna, condannata per adulterio da un tribunale islamico istituito dagli
integralisti. Il movimento Shabaab, fedele ad al Qaeda, ha
imposto una versione rigida della sharia (legge islamica),
nelle zone del Paese controllate dai miliziani, nonostante
l'intervento dell'esercito somalo affiancato dalle forze
dell'Unione africana.
Centinaia di persone si sono radunate nella città
meridionale di Barawe, per assistere alla lapidazione della
33enne Safia Ahmed Jimale. La donna è stata sepolta viva fino
alle spalle ed è stata colpita a sassate fino alla morte da
miliziani incappucciati e da uomini tra la folla. Uno
jihadista, proclamandosi giudice, ha annunciato che la donna ha
confessato di avere tre mariti. Secondo il giudice, la donna
ha ammesso la propria colpevolezza e ha accettato di essere
lapidata per ottenere il perdono di Allah. Il tribunale
istituito dagli jihadisti non permette appello nè difesa da
parte degli imputati. La legge islamica permette alle donne
di avere solo un marito, mentre un uomo può avere fino a
quattro mogli.