sabato 23 aprile 2016
​Il docente, accusato di ateismo, è stato pugnalato alla schiena. Il delitto rivendicato dai terroristi islamisti che ritengono il Paese asiatico fondamentale per la jihad.
Il Daesh uccide professore in Bangladesh
COMMENTA E CONDIVIDI
Un professore universitario è stato ucciso stamani in Bangladesh. Alcuni sconosciuti lo hanno accoltellato alla schiena. L'omicidio è di stampo terroristico ed è stato rivendicato dal network Amaaq del Daesh (Isis). La vittima è A.F.M. Rezaul Karim Siddique, docente dell' università di Rajshahi, nel nord ovest del Paese. Il docente, secondo la rivendicazione dei terroristi islamisti, è stato ucciso per aver fatto "proselitismo ateo". Siddiquee aveva 58 anni e insegnava dal 1983 nel dipartimento di lingua inglese. Era anche un musicista e gestiva due associazioni culturali. La notizia della sua uccisione ha sollevato le proteste degli studenti universitari che hanno bloccato la strada Dhaka-Rajshahi per circa 45 minuti e inscenato una dimostrazione di fronte all'ateneo. Nel novembre del 2014 un altro docente della stessa università era stato ucciso in un simile circostanza. Il 7 aprile uno studente era morto nella capitale Dacca dopo essere stato aggredito con un machete. Aveva lanciato su Facebook una campagna contro la radicalizzazione dell'Islam. L'azione era stata rivendicato da Al Qaeda secondo una segnalazione del sito internet americano Site. Inoltre lo scorso anno quattro bloggers sono stati uccisi in Bangladesh. I loro nomi erano un una lista di "atei" che circolava negli ambienti del fondamentalismo islamico. Di recente poi si sono intensificati anche gli attacchi contro le minoranze religiose e gli stranieri. Sempre lo scorso anno un missionario italiano era stato ferito mentre il cooperante Cesare Tavella e un giapponese sono stati uccisi. Nell'ultimo numero della pubblicazione propagandistica "Dabiq" uscita il 13 aprile, il Daesh dedica notevole spazio alle operazioni in Bangladesh. In particolare, si traccia il profilo di un giovane jihadista, Abu Jandal al-Bangali, ucciso durante una battaglia in Siria. Le ultime pagine sono poi dedicare a una intervista con Sheikh Abu Ibrahim al-Hanif, considerato il coordinatore delle attività in Bangladesh. Il militante sostiene che "i musulmani della regione vivono sotto l'oppressione dei buddisti e degli induisti" e che il Bangladesh ha una importanza strategica, per gli obiettivi del Daesh di lanciare una jihad mondiale, "per la sua vicinanza con l'India". Inoltre critica il partito islamico Jamaat-e-Islami per non aver saputo imporre la "legge di Allah" nel periodo dal 2001 al 2006, quando era al potere.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: