Il premier britannico ha annunciato le novità per le prossime settimane in relazione alla pandemia - Reuters
Due tamponi rapidi gratuiti alla settimana per tutti e sperimentazione di un certificato vaccinale per accedere a stadi e discoteche. Sono queste le novità presentate ieri dal premier britannico Boris Johnson, a un anno esatto dal suo ricovero in ospedale per Covid, in vista del cauto «ritorno alla libertà» del Regno Unito.
Per i viaggi all’estero, ha sottolineato, «credo che sia ancora presto per prenotare una vacanza».
Il graduale allentamento del lockdown prevede che lunedì prossimo, 12 aprile, riaprano negozi, pub, parrucchieri e ristoranti all’aperto; il 17 maggio sarà la volta di cinema, musei, teatri e hotel. Cuore della strategia è il tracciamento.
Da venerdì prossimo, adulti e bambini (anche se asintomatici) potranno sottoporsi due volte alla settimana, gratuitamente, a un test rapido di positività nei centri dedicati, in farmacia, per posta. La misura mira a incoraggiare il monitoraggio dei contagi, soprattutto di quelli causati dalle varianti, e a consolidare l’immunità raggiunta con la campagna vaccinale che ha toccato quota 37 milioni di dosi somministrate (a fronte di 2.762 contagi e 26 decessi nelle ultime 24 ore). Confermata anche la sperimentazione di un certificato digitale, contenente informazioni su iniezioni immunizzanti effettuate, tamponi e test sierologici, per l’accesso a stadi, teatri e discoteche.
Uno degli eventi in cui lo strumento verrà testato è la finale di campionato di calcio a Wembley. L’evoluzione del certificato potrebbe diventare il «passaporto vaccinale» da utilizzare nei viaggi all’estero. L’idea, su lo stesso Johnson è stato molto prudente, non piace a tutti: nell’eventualità di un voto a Westminster rischia di essere affossata dall’opposizione e da una fronda di 41 deputati conservatori che la considerano «discriminatoria».
Contrariamente alle attese, il governo ha confermato che è troppo «presto per prenotare le vacane all’estero». Un gruppo di lavoro sta studiando un sistema «a semaforo» di cui verranno resi noti i dettagli nei prossimi giorni. Secondo alcune anticipazioni, l’obbligo di quarantena sarà previsto solo per chi torna in patria dai Paesi classificati con colore «rosso» o «ambra» a seconda del numero di infezioni e di vaccini somministrati. Nessun isolamento sarà invece previsto per chi arriverà dai Paesi in «verde».