La Corte europea dei diritti dell'uomo ha assolto l'Italia in merito alla vicenda della morte del giovane Carlo Giuliani, rimasto ucciso durante gli scontri al G8 di Genova nel luglio del 2001. Nella sentenza della Grande Camera della Corte, presa a maggioranza, è stato stabilito, che non c'è stata violazione dell'articolo 2 (diritto alla vita) della Convenzione europea dei diritti umani, in merito al ricorso a un uso eccessivo della forza.Inoltre, sempre a maggioranza, la Grande Camera ha ritenuto che non vi sia stata violazione, dello stesso articolo, per quanto riguarda l'organizzazione e la pianificazione delle operazioni di polizia durante il Vertice. Sempre a maggioranza, la Grande Camera ha escluso che vi siano state lacune nell'inchiesta sulla morte del giovane. All'unanimità è stato invece ritenuto non necessario esaminare il caso in base all'articolo 3 (proibizione di trattamenti inumani o degradanti) e all'articolo 6 (diritto a un equo processo) della Convenzione. Sempre all'unanimità è stato stabilito che non c'è stata violazione dell'articolo 38 della Convenzione, (esame in contraddittorio della causa). Infine, la Grande Camera ha deciso a maggioranza che non c'è stata violazione dell'articolo 13 della Convenzione (diritto a un ricorso effettivo).La sentenza è definitiva.Il ricorso alla Corte era stato presentato dalla famiglia Giuliani, il padre Giuliano, la madre, Adele Gaggio, e la sorella Elena. Carlo Giuliani era rimasto ucciso in piazza Alimonda, a Genova, il 20 luglio del 2001, il secondo giorno del Vertice, da un colpo esploso dal carabiniere Mario Placanica, in seguito prosciolto.