sabato 28 dicembre 2013
​I credenti hanno celebrato la Natività in clandestinità, rischiando la vita, nascosti in tunnel sotterranei. Ma la fede è grande e forte.
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I cristiani della Corea del Nord "hanno celebrato il Natale in tunnel sotterranei nascosti alle autorità. Hanno rischiato la vita, così come continuano a rischiare la vita ogni volta che pregano". A parlare, riferisce AsiaNews, è Han Min, esule dal regime di Pyongyang che grazie all'aiuto di una chiesa protestante è riuscito a fuggire dalla persecuzione e si è convertito. "Anche se qui in Corea del Sud ci sono molte chiese - sottolinea - i cristiani del Sud non hanno idea di quanto siano ferventi le preghiere di quelli del Nord".Han fa parte della chiesa Durihana di Seul. Da circa 14 anni la sua comunità è impegnata nell'aiutare coloro che vogliono lasciare la parte nord della penisola: in questo periodo sarebbero stati aiutati circa 1.000 nordcoreani. Scappati in Cina, sono passati nell'Asia sud-orientale per poi arrivare a Seul.
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