Almeno 303 civili sono stati stuprati, spesso più volte, durante i barbari attacchi condotti da circa 200 uomini di tre gruppi armati nell'est Repubblica Democratica del Congo solo dal 30 luglio al 2 agosto. Lo ha confermato oggi un rapporto dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Ma il numero delle vittime potrebbe essere molto più alto, afferma il documento. Per l'Onu, "l'entità e la crudeltà" di questi stupri "superano l'immaginabile". Degli stupri avevano parlato nei giorni scorsi altre fonti delle Nazioni Unite fornendo cifre anche più alte ma riferite ad un periodo compreso tra luglio e agosto. Ma gli autori del documento ritengono che le vittime siano più numerose perchè la squadra dell'Onu non ha potuto recarsi ovunque e circa la metà della popolazione dei villaggi colpiti era ancora nascosta nella giungla per paura di altri attacchi. Tra di loro ci sono probabilmente altre vittime di stupri, afferma il rapporto. Per l'Alto Commissario per i diritti umani, Navi Pillay, "la scala e la crudelatà di questi stupri di massa superano l'immaginabile. Anche nella regione orientale della Repubblica Democratica del Congo, dove lo stupro è stato un problema costante ed massiccio negli ultimi quindici anni, questo episodio si distingue per il sangue freddo e il modo sistematico con il quale sembra essere stato pianificato ed eseguito", ha detto in una dichiarazione. Gli attacchi, perpetrati per lo più di notte, sono stati commessi da membri di tre gruppi armati, i Mai Mai Ceka, le Forze Democratiche di Liberazione del Ruanda (FDLR) e di elementi vicino al "colonnello Nsengiyumva", un disertore dell'esercito. "Quasi tutte le vittime sono state stuprate dagli assalitori in gruppi da due a sei persone, qualunque fosse la loro condizione fisica o la loro età", precisa il rapporto. Secondo gli autori si è trattato di "spedizioni punitive" che miravano alla sottomissione delle comunità della zona, il territorio di Walikale ricco diminerali, considerate "traditrici" perchè simpatizzanti con il governo.Pillay ha offerto l'aiuto del suo ufficio alle autorità Repubblica Democratica del Congo (Rdc) per "svolgere indagini e ad assicurare alla giustizia gli autori di questi crimini odiosi. Capisco le enormi difficoltà di questo compito, ma dobbiamo fare di più. L'impunità per gli stupri del passato eattuali può solo portare a più stupri nel futuro. Tale ciclo di impunità per le violenze sessuali nella Repubblica democratica del Congo deve essere interrotto", ha insistito.