Tredici persone sono morte a causa di una febbre emorragica "di origine indeterminata" nel nord-ovest della Repubblica democratica del Congo dall'11 agosto scorso. "Le tredici persone presentavano come sintomi febbre, diarrea, vomito e, in fase terminale, vomito di materia nerastra", ha precisato il dottor Fèlix Kabange Numbi. Lokolia e Watsikengo, distanti una trentina di chilometri l'uno dall'altro, sono gli epicentri della malattia. Le autorità sanitarie hanno incaricato un gruppo di esperti di seguire la situazione, mentre sono stati effettuati prelievi per determinare l'origine dell'infezione.
Nel nordest
della Repubblica democratica del Congo, dove il virus ebola fu
scoperto nel 1976, si registrano intanto 13 morti per una febbre
emorragica "di origine non determinata" dall'11 agosto.
La prima vittima della febbre emorragica è stata una donna incinta, le altre dodici persone sono decedute dopo essere entrate in contatto con lei durante la malattia: "Cinque sanitari sono morti, fra i quali un medico, due infermiere e due operatori di sala. Le altre vittime sono parenti della donna o abitanti del villaggio che hanno partecipato alla sepoltura", ha spiegato il ministro.
La Repubblica democratica del COngo è in allerta da fine luglio per la diffusione di Ebola, il cui ultimo focolaio ha avuto inizio in Guinea ed ha causato già oltre 1300 vittime nell'Africa ocidentale.
La malattia era stata scoperta proprio in una provincia congolese la prima volta nel 1976. Da allora il Paese ha conosciuto diverse epidemie, l'ultima delle quali nel novembre.
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