sabato 16 maggio 2015
Il 21enne di origine cecena Tsarnaev colpevole di tutti i capi di accusa, di cui 17 punibili con la pena di morte. Nell'attentato morirono 3 persone e oltre 260 rimasero ferite. Probabile appello.
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È stato condannato a morte l'attentatore alla maratona di Boston, Dzhokhar Tsarnaev. Lo hanno deciso all'unanimità i giudici dopo appena 15 ore di camera di consiglio. La stessa giuria, composta da 7 donne e 5 uomini, aveva giudicato il 21enne di origine cecena Tsarnaev colpevole di tutti e 30 i capi di accusa di cui 17 punibili con la pena di morte. Nell'attentato morirono 3 persone e oltre 260 rimasero ferite. Secondo quanto riferito da testimonio oculari, durante la lettura del verdetto nel tribunale federale di Boston è regnato un assoluto silenzio. Anche Tsarnaev, che sarà giustiziato con un'iniezione letale, sembra che non abbia reagito. L'accusa lo aveva definito "un terrorista" che merita di morine per aver provocato una carneficina. Secondo la difesa, il giovane, che al momento dell'attentato aveva 19 anni, sarebbe stato manipolato dal fratello maggiore Tamerlan, rimasto ucciso durante l'inseguimento. La pena capitale è stata decisa nonostante sia piuttosto osteggiata nello stato del Massachusetts dove nessuno era stato condannato a morte dal 1947. Alla lettura del verdetto erano presenti alcuni sopravvissuti e parenti di molte vittime, compresi i genitori del bimbo di 8 anni, Martin Richard, il più giovane ucciso nell'attentato. La decisione di infliggere a Tsarnaev la condanna a morte è stata votata all'unanimità per 6 capi di accusa sui 17 punibili con la pena capitale. Riguardano quasi tutti l'utilizzo di armi di distruzione di massa che rappresenta un'aggravante. Il ricorso in appello appare inevitabile. Passerebbero comunque molti anni prima dell'esecuzione della sentenza. Su 80 condanne a morte da parte di tribunali federali dal 1988, solo 3 sono state eseguite. I giurati chiamati a decidere se infliggere una condanna a morte in America devono essere "death qualified" cioè a dire che non possono essere contrari alla pena capitale.
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