martedì 30 giugno 2009
A bordo 153 tra membri dell'equipaggio e passeggeri, per lo piùcittadini dello Stato nell'oceano Indiano. Già rinvenuti sia alcuni corpi che spezzoni del velivolo.
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Un nuovo disastro aereo, a un mese dall’incidente del volo Air France Parigi-Rio De Janeiro, che aveva causato la morte di 228 persone. L’altra notte un Airbus A310 della compagna Yemenia è precipitato al largo delle isole Comore con 153 persone a bordo, 66 delle quali di nazionalità francese e almeno 45 originarie delle Comore. L’unica sopravvissuta è una ragazza di 14 anni (anche se alcune fonti in precedenza avevano parlato di un bambino di 5 anni), mentre è stata smentita la notizia, inizialmente diffusa dall’emittente al-Arabiya, secondo la quale si era salvato anche il comandante del velivolo, peraltro scampato lo scorso novembre agli attacchi terroristici a Mumbai, in India. I cadaveri finora ritrovati sono una cinquantina, mentre non sono ancora iniziate le ricerche delle due scatole nere del jet. Sull’aereo precipitato, ha spiegato il console delle Comore a Marsiglia, Stephane Salord, «c’erano intere famiglie di immigrati che avevano risparmiato tutto l’anno per potersi permettere quel viaggio». Dopo la tragedia dell’Airbus dell’Air France un altro disastro ha dunque colpito una delle aziende leader nel settore degli aeromobili. Il velivolo precipitato l’altra notte era stato revisionato completamente a maggio scorso in Yemen sotto la supervisione della stessa Airbus. L’aereo – che trasportava 142 passeggeri e 11 membri d’equipaggio – stava percorrendo l’ultimo tratto del volo Parigi-Marsiglia-Sanaa-Gibuti-Moroni. Lunedì sera un Airbus A330-200 era decollato dall’aeroporto parigino di Roissy, per far scalo a Marsiglia, e poi a Sanaa (capitale dello Yemen), dove i passeggeri avevano cambiato velivolo, imbarcandosi a bordo di un Airbus A310. Quest’ultimo, decollato da Gibuti, doveva atterrare intorno all’una di notte (ora italiana) a Moroni, capitale delle Isole Comore. Ma nove minuti prima dell’atterraggio il velivolo è scomparso dagli schermi: mancavano appena una trentina di chilometri all’aeroporto, ma nella zona imperversavano pessime condizioni meteo. «L’Airbus A310 della Yemenia era stato controllato nel 2007 dalla Direzione generale dell’Aviazione civile in Francia, che aveva constatato un certo numero di difetti, a causa dei quali gli era stato proibito di sorvolare lo spazio aereo francese», ha riferito il ministro dei Trasporti di Parigi, Dominique Bussereau. Il ministro ha spiegato che la Yemenia è una compagnia che «veniva monitorata molto da vicino» per la sicurezza e proprio all’aereo precipitato era stato negato il permesso di sorvolo «per i numerosi difetti riscontrati». Il vicedirettore della Yemenia, Muhammad al-Sumayri, ha però smentito che fosse in vigore un divieto di sorvolo sulla Francia: «Questo aereo svolgeva normalmente la tratta Londra-Sanaa passando per la Francia. L’aveva già fatta il giorno prima», ha spiegato al-Sumayri, secondo il quale le condizioni meteorologiche sono l’unica causa del disastro. Stando alla compagnia yemenita, dunque, non è stato un guasto tecnico a causare il disastro, ma i dubbi sull’affidabilità del mezzo, che era stato costruito nel 1990, rimangono. Papa Benedetto XVI ha manifestato il suo cordoglio per le vittime della sciagura. In un telegramma inviato dal segretario di Stato vaticano, cardinal Bertone, al nunzio apostolico in Kuwait, monsignor Mounged El-Hachem, Benedetto XVI «raccomanda i defunti alla misericordia divina e prega Dio per tutte le persone duramente provate da questa tragedia».
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