mercoledì 11 marzo 2015
​Cinquemila protestano, da tre giorni, in una fabbrica di Donguang, nel Sud. L'azienda lavora per note firme internazionali, tra cui Prada.
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Circa cinquemila lavoratori hanno incrociato le braccia mercoledì, per il terzo giorno consecutivo, in una fabbrica di scarpe di Donguang, nella Cina meridionale. Lo hanno riferito all'agenzia Reuters un operaio e due attivisti, spiegando che i manifestanti chiedono anni di mancato pagamento in sussidi per la casa. L'azienda, la Stella International Holding, ha tra i suoi committenti più noti Guess, Michael Kors, Prada."Vogliamo una spiegazione. Perché non ci hanno pagato in tutti questi anni?" chiede Liu Zai cui l'azienda deve otto anni d'indennità per la casa. Liu e i due attivisti sostengono che mercoledì mattina circa 5.000 lavoratori sono tornati a scioperare, alla maggior parte di loro è stato intimato di riprendere a lavorare, ma senza successo. Per la portavoce della compagnia, invece, sono solo un centinaio gli scioperanti. "Sono in corso i colloqui, ma quasi tutti i dipendenti sono tornati a lavoro". Undici anni fa la compagnia vide migliaia di lavoratori scioperare per protestare contro bassi stipendi, orari massacranti e scarsa qualità del cibo. Quasi un anno fa, sempre a Dongguang, circa 40mila dipendenti della taiwanese Yue Yuan, che produce per Adidas e Nike, incrociarono le braccia, dando vita al più grande sciopero degli ultimi decenni.Secondo il gruppo di Hong Kong per la difesa dei diritti dei lavoratori, China Labour Bulletin, nel 2014 il numero delle proteste operaie è più che raddoppiato, passando dai 656 casi del 2013 ai 1.378 dello scorso anno. Tra le cause principali il rallentamento dell'economia, l'aumento dei costi del lavoro e la diffusione dei social media che hanno contribuito a far maturare quasi una coscienza di classe. Sulle condizioni di lavoro si è pronunciato la scorsa settimana anche il premier Li Keqiang, che di fronte ai delegati riuniti per l'Assemblea Nazionale del Popolo, una sorta di Parlamento cinese, ha detto che "il governo perfezionerà i meccanismi di supervisione per la gestione delle dispute sul lavoro, e farà in modo che i diritti e gli interessi degli impiegati saranno protetti dalla legge".
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