Restano però aperte le grandi partite sul fronte del Pacifico per controllare isole e costruire anche nuove isole artificiali, in aree strategiche. Pechino si sta infatti confrontando, anche con una certa determinazione, con gli Stati Uniti e il Giappone. E i loro alleati nell'area. Mentre è in atto un riavvicinamento con la Russia. Ed è ormai un fatto che Pechino sta gradualmente trasformando l'Esercito di liberazione popolare in una moderna forza di combattimento, capace di operare anche al di fuori dei confini nazionali.
Sembra andare in questa direzione anche l'annuncio del presidente Xi Jinping del prossimo taglio delle forze armate di 300mila unità, portando il totale a "soli" 2 milioni di unità. Non ha dato i tempi della riduzione, che probabilmente è parte dai piani a lungo ventilati di razionalizzazione militare, che includono una spesa maggiore per armi ad alta tecnologia per la marina e l'aeronautica. Forze appunto necessarie per presenze e confronti militari lontano da casa.
Fra le personalità straniere più importanti, erano presenti il presidente russo Vladimir Putin, il venezuelano Nicolas Maduro e la presidente della Corea del Sud Park Geun-hye.