La moglie del dissidente cinese e premio Nobel per la Pace Liu Xiaobo, Liu Xia, ha confermato su Twitter di essere agli arresti domiciliari a Pechino e di non poter usare il telefono. "Amici miei - ha scritto la Liu sul sito web di microblogging -, sono tornata a casa. L'8 ottobre sono stata messa agli arresti domiciliari. Non so quando potrò vedere qualcuno. Il mio cellulare è fuori uso e non posso effettuare nè ricevere chiamate". La donna ha confermato anche di aver fatto visita in carcere al marito: "Ho visto Xiaobo e gli ho detto che ha vinto il premio. Vi dirò altro più tardi. Per favore, aiutatemi tutti voi a comunicare tramite Twitter. Grazie", ha chiesto infine la Liu.La donna non ha contatti col mondo esterno ed è guardata a vista dalla polizia politica cinese. Poliziotti in borghese e guardie private controllano tutte le persone che entrano ed escono dal centro residenziale nel quale abita la Liu. Sul cancello è stato sistemato un cartello che avverte che 'nessuno dei residenti di questo centro accetta intervistè. Fuori ci sono decine di giornalisti stranieri, in gran parte di Hong Kong e di Taiwan, dove la notizia del premio al dissidente ha avuto una forte risonanza.In Cina i mezzi d'informazione continuano a tacere la notizia, mentre su internet non è possibile effettuare ricerche usando le parole 'Nobel' e 'Liuxiabò. Liu, 54 anni, è stato condannato a 11 anni di prigione peraver partecipato alla stesura di Carta08, un documento favorevole alla democrazia sottoscritto da migliaia di cittadini cinesi.