Oggi apriamo una
nuova fase". Così la socialista Michelle Bachelet, 62 anni, dopo
essere stata eletta per la seconda volta presidente del Cile con il
62,1% dei voti, superando al ballottaggio la conservatrice Evelyn
Matthei, ferma al 37,9%. "È tempo di avviare cambiamenti
sostanziali", ha detto Bachelet, già presidente tra il 2006 e il
2010, parlando a migliaia di sostenitori davanti l'hotel San
Francisco.
Dopo avere definito quello attuale un momento storico, la
neopresidente ha affermato che il suo trionfo appartiene alle migliaia
di persone che dal 2011 rivendicano i diritti sociali e dei cittadini.
"Dobbiamo avere una nuova Costituzione nata nella democrazia - ha
aggiunto - adesso è il momento, abbiamo le maggioranze necessarie,
possiamo cambiare il mondo". Al primo turno del 17 novembre la
Bachelet ha ottenuto il 47% e la Matthei il 25%.
Nel ballottaggio disputato oggi, dopo il primo turno dello
scorso 17 novembre, hanno partecipato poco più di 5 milioni e
mezzo di aventi diritto, su un totale di 13,5 milioni, con un
tasso di astensione che sfiora il 59% ed è stato definito
"preoccupante" dal presidente uscente, Sebastian Pinera.
"Grazie a tutti voi, e specialmente grazie ai giovani, che
hanno espresso con forza il loro desiderio di costruire un
sistema educativo pubblico, gratuito e di alta qualità", ha
detto Bachelet nel suo primo discorso pubblico dopo l'annuncio
della sua vittoria, aggiungendo che "oggi ormai nessuno può
dubitare che il lucro non può essere il motore dell'educazione,
perché i sogni non sono un bene del mercato, sono un diritto di
tutti".