Il parlamento di Barcellona ha
approvato stamani una mozione nella quale dichiara l'inizio del processo
verso la costituzione di uno "stato indipendente" catalano
"sotto forma di repubblica", aprendo una grave crisi con il
governo spagnolo.
Un anno fa il referendum. La mozione è stata approvata con i 72 voti
della maggioranza indipendentista, contro i 63 degli altri
partiti.
La decisione è arrivata esattamente a un anno dal referendum consultivo sull'indipendenza promosso il 9 novembre 2014 dal capo dell'esecutivo catalano,
Artur Mas, nonostante il
divieto della corte costituzionale di Madrid e la dura
opposizione del premier spagnolo Mariano Rajoy.
Il braccio di ferro con Madrid. Il premier Rajoy, che ha definito anti-costituzionale l'ipotesi di una indipendenza della Catalogna, ha
convocato per domani una riunione straordinaria del consiglio dei
ministri, che presenterà un immediato ricorso davanti
alla Corte costituzionale. I giudici costituzionali spagnoli,
che finora hanno sempre preso posizione contro le spinte
indipendentiste catalane, dovrebbero decidere mercoledì di
sospendere in forma cautelare la mozione del parlamento di
Barcellona, aprendo un braccio di ferro senza precedenti con le
istituzioni della Catalogna.
Le tappe verso l'indipendenza. La mozione approvata afferma che il
processo verso l'indipendenza dovrà essere portato avanti senza
tenere conto delle decisioni delle istituzioni spagnole, e in
particolare della corte costituzionale, che viene definita
delegittimata. Il Parlamento di Barcellona deve procedere questo pomeriggio al primo turno dell'elezione del nuovo presidente catalano.
Lo scontro sul presidente. La rielezione di Mas, appoggiata dai 62 deputati su 135 della sua
lista Junts Pel Si, è proposta dalla presidente indipendentista
del parlamento Carme Forcadell. Ma la seconda formazione
secessionista, quella dei radicali della Cup, 10 seggi, per ora
si dichiara contraria alla conferma del presidente uscente. Mas
ha promesso di portare la Catalogna all'indipendenza nel
2017.