Numerosissimi i rappresentanti ai massimi livelli dei Paesi arabi e del Golfo. Tra gli altri: re Abdullah di Giordania, il re del Barhain Hamed Bin Isa Aal-Khalifa, l'emiro del Kuwait Sabah Al Ahmad Al Jaber Al Sabah. Ma anche il presidente dello Yemen, Abd Rabbo Mansour Hadi, in autoesilio in seguito al conflitto scoppiato nel suo Paese con i ribelli Houthi. Presenti anche il presidente sudanese Omar Al-Bashir, il ministro della Cultura cinese Leo Shugang e il presidente del Parlamento della Corea del Nord, Kim Yong Nam.
Il governo egiziano intende raddoppiare le entrate provenienti dal Canale di Suez, raggiungendo i 10-11 miliardi di dollari l'anno rispetto ai 5 miliardi attuali, come spiegato nei giorni scorsi dal ministro degli Investimenti egiziani, Ashraf Salman, secondo il quale il progetto di sviluppo del Canale consentirà il transito di navi di nuova generazione che attualmente sono costrette a circumnavigare l'Africa attraverso il Capo di Buona Speranza.