Nuovo attentato nel cuore di Kabul: un kamikaze talebano si è lanciato con un'autobomba contro unconvoglio di mezzi militari Usa e ha fatto almeno 18 morti, tra cui cinque militari americani e uno canadese, e una cinquantina di feriti. L'attacco, per il quale sono stati impiegati 750 chili di esplosivo, è il più sanguinoso nella capitale afghana da settembre, quando un'autobomba uccise sei soldati italiani. Stavolta nessun soldato del nostro Paese è rimasto coinvolto.L'attentatore era alla guida di una Toyota Corolla che ha guidato contro i mezzi dell'Isaf, lungo la trafficata arteria Dar-ul-Aman Road. Una decina di veicoli sono stati distrutti: le vittime civili, tra cui donne e bambini, si trovavano per lo più a bordo di un autobus investito dalla deflagrazione. Tra i morti anche donne e bambini. Di fronte al luogo dell'esplosione si trova l'American University dell'Afghanistan e il museo di Kabul dista appena un centinaio di metri. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha condannato "con forza" l'attentato, ma ha assicurato che l'Alleanza resta fedele "all'impegno di proteggere il popolo afghano".Intanto è stato annunciato che le salme di Massimiliano Ramadù e Luigi Pascazio, i due alpini uccisi ieri vicino a Herat, giungeranno all'aeroporto di Ciampino domani alle 9. I funerali si terranno giovedì. Per quanto riguarda i feriti, il caporale Cristina Buonacucina è stata trasferita nella base diRamstein, in Germania, mentre il caporalmaggiore Gianfranco Scirè è arrivato questa mattina a Ciampino. "Quello che abbiamo deciso è che entro fine anno avremo in Afghanistan un contingente di poco inferiore a 4mila uomini", ha confermato in un'intervista il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. In un'informativa alla Camera, La Russa ha confermato che "fra poche settimane" in Afghanistan arriveranno i nuovi blindati 'Freccià, "un pò meno veloci, ma più sicuri".È decollato il C130 dell'Aeronautica Militare, diretto verso l'Italia, con a bordo i feretri del sergente Massimiliano Ramadù e del primo caporal maggiore Luigi Pascazio, rimasti uccisi ieri a seguito dell'attacco effettuato con un ordigno esplosivo contro la colonna di mezzi di cui faceva parte ilLince sul quale si trovavano. Per quanto riguarda invece l'incidente aereo di ieri, sono ormai minime le speranze di trovare vivo qualcuno dei passeggeri dell'Antonov precipitato. Nelle ricerche sono impegnate sia la Nato sia l'esercito afghano, che hanno localizzato l'area in cui l'aereo è precipitato ma non sono riusciti a individuarne i resti. "Si trova nel nord Salang ma c'è troppa nebbia e le condizioni del tempo sono troppo proibitive perchè gli elicotteri possano trovarli", ha detto Yalda Natiq, capo della comunicazione del ministero dei Trasporti afghano.
L'intervento di La Russa. Alla missione in Afghanistan devono essere garantite le risorse necessarie a mantenere i più alti livelli di sicurezza per i militari italiani impegnati. È tornato a ribadirlo oggi il ministro della Difesa Ignazio La Russa, nel corso di un'informativa urgente alla Camera sull'attentato in cui ieri due alpini hanno perso la vita e altri due sono rimasti feriti. "Fintanto che ci saranno le nostre missioni internazionali, avremo bisogno delle risorse necessarie a garantire il massimo di sicurezza possibile", ha detto La Russa."Pertanto va confermata la ferma intenzione della difesa, del governo e penso di tutto il Parlamento a continuare ad aggiornare gli armamenti disponibili e a cercare soluzioni per garantire il massimo della sicurezza" ai militari italiani, ha aggiunto il ministro.Nell'esplosione, ieri mattina, di un ordigno al passaggio di un convoglio multinazionale nell'Afghanistan occidentale hanno perso la vita il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, 24, del 32esimo reggimento Genio guastatori della Brigata alpina "Taurinense", e sono rimasti feriti due commilitoni che si trovavano sullo stesso mezzo -- un blindato Lince --, il primo caporalmaggiore Gianfranco Sciré, 27 anni, e il caporale Cristina Buonacucina, 26.Il convoglio, costituito da 129 mezzi e 389 militari fra italiani, afghani e spagnoli, era partito da Herat ed era diretto a Bala Murghab, nella Regione Ovest sotto comando italiano, con l'obiettivo di rafforzare la base avanzata "Columbus" in cui sono presenti militari italiani, "al fine di contrastare più efficacemente le attività di ribelli e accrescere il controllo del territorio". L'esplosione si è verificata quando il convoglio era ormai a trenta chilometri da Bala Murghab, e ha investito il quarto mezzo italiano -- il settimo nel convoglio -- su cui si trovavano i quattro alpini "guastatori", "con funzioni di controllo dell'itinerario e riconoscimento di eventuali ordigni".La Russa ha precisato che l'ordigno -- un cosiddetto Ied -- era "di altissima potenzialità", e ha aggiunto che è stato inviato un nucleo italiano specializzato che sta raccogliendo elementi per determinare "qualità e quantità dell'esplosivo e natura dell'innesco". "Non possiamo parlare di strategia mirata contro le forze italiane", ha poi ribadito il ministro della Difesa.