Quasi diecimila
vigili del fuoco sono impegnati in California per combattere una
serie di incendi che hanno bruciato oltre 121mila acri di
terreno, costringendo le autorità a sgomberare migliaia di
abitazioni.
Attualmente sono 19 i focolai attivi: il principale è "Rocky",
che interessa tre contee a nord di Sacramento, la capitale dello
Stato: oltre 13mila persone sono state costrette ad abbandonare
le proprie abitazioni e l'incendio, che si estende su una
superficie di oltre 24mila ettari, ha distrutto una cinquantina
di strutture e ne minaccia altre 6mila.
Il principale
fattore di rischio è costituito dalle condizioni climatiche: dopo
quattro anni di siccità buona parte della vegetazione, specie nel
nord dello stato, è suscettibile al rischio di incendi causati ad
esempio da fulmini non associati a piogge (ne sono stati
registrati migliaia nel solo fine settimana).
Le previsioni non sono incoraggianti: le condizioni di siccità
continueranno anche nei prossimi mesi e dunque è probabile che si
possano verificare altri incendi: il National Wetaher Service ha
proclamato il massimo livello di allarme nella California
settentrionale e il governo locale ha proclamato venerdì scorso
lo stato di emergenza, facendo ricorso alla Guardia Nazionale.