L'Iran ha smentito oggi ogni coinvolgimento nell'attentato suicida contro l'autobus di turisti israeliani a Burgas, città bulgara sul Mar Nero, che ieri ha provocato sette morti - e non otto come le autorità della Bulgaria avevano annunciato - e decine di feriti. "Le dichiarazioni infondate di diversi uomini di stato del regime sionista legate alle accuse contro l'Iran sulla sua possibile partecipazione nell'episodio del bus esploso con a bordo turisti israeliani a Burgas è un metodo familiare del regime sionista, con uno scopo politico, ed è un segno di debolezza... degli accusatori", ha detto l'ambasciata iraniana a Sofia in un comunicato. Ieri il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato, poco dopo l'attentato, di segni del coinvolgimento dell'Iran. Il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, ha detto che dietro l'esplosione ci sarebbe la mano del gruppo libanese Hezbollah, appoggiato dall'Iran. "Gli esecutori fanno parte di Hezbollah, che hanno chiaramente il costante appoggio iraniano", ha detto Barak a Radio Israele. L'attentato è avvenuto ieri all'aeroporto di Burgas, una destinazione abituale per i turisti che visitano la costa del Mar Nero. Le vittime sono cinque turisti israeliani, il conducente bulgaro del bus e l'attentatore suicida.Riprese video mostrano che il kamikaze sembrava uno dei turisti in arrivo all'aeroporto, ha detto il ministro dell'Interno bulgaro Tsvetan Tsvetanov. L'attentatore è rimasto per circa un'ora intorno ai bus, che dovevano portare i turisti israeliani in una località vicino a Burgas. L'uomo, ha detto il ministro, aveva 36 anni e portava con sé una falsa patente di guida del Michigan, stato Usa. Indossava bermuda e zaino ed era arrivato tra i quattro e i sette giorni prima dell'attentato.