Il
leader euroscettico Nigel
Farage, che era stato
alla testa della campagna "Leave" nel
referendum sulla Brexit, ha annunciato le sue
dimissioni dalla
guida del partito indipendentista Ukip.Lo ha annunciato egli stesso nel corso
di una conferenza stampa sul futuro della sua formazione
(
Ukip, United Kingdom Indipendence Party) all'indomani della vittoria nel referendum del 23 giugno.Farage ha inoltre dichiarato che non sosterrà nessun candidato alla sua successione alla guida del partito. Ha aggiunto che continuerà a sostenere il partito e
aiuterà i movimenti nazionalisti nel resto dell'Unione europea.Dichiarandosi certo che la Gran Bretagna, visto l'esito del voto, lascerà l'Unione europea, Farage ha aggiunto che la squadra dei negoziatori dovrà, a suo avviso, provenire dal mondo della politica e che il nuovo primo ministro conservatore dovrà essersi schierato a favore della Brexit."Sono entrato in questa lotta venendo dal mondo degli affari - afferma Farage - perché
volevo che fossimo una nazione auto-governata". "L'Ukip è in una buona posizione e continuerà. col mio pieno supporto, ad attrarre un voto significativo".Farage
resterà deputato dell'Ukip nell'Europarlamento e manterrà anche anche la carica di
presidente del gruppo euroscettico Efdd, dove l'Ukip è alleato del M5S. Lo riferisce all'Ansa il portavoce del partito, Hermann Kelly. Rivolgendosi al personale e agli elettori del partito, Farage conclude con un ringraziamento "per lo straordinario sostegno e la generosità dimostrata per molti anni" aggiungendo che "non avrei potuto farcela senza di voi". Farage
aveva annunciato le sue dimissione da leader dell'Ukip
anche dopo le elezioni politiche britanniche del 2015, quando la
sua formazione aveva ottenuto un risultato meno brillante
rispetto al trionfo delle europee del 2014. Ma in seguito la
direzione del partito le aveva respinte e lui
le aveva ritirate.
Un epilogo contestato come frutto di una operazione di teatro
dalla piccola fronda interna che fa capo al deputato Douglas
Carswell.